Il 23 novembre nella cattedrale “San Trifone” a Cattaro in Montenegro è stato consacrato il nuovo vescovo della diocesi, mons. Mladen Vuksic. Il vescovo ordinante principale è stato mons. Drazen Kutlesa, presidente della Conferenza episcopale croata, insieme a mons. Zdenko Krizic, arcivescovo di Spalato-Macarsca, e a mons. Rrok Gjonlleshaj, arcivescovo di Bar e finora amministratore apostolico di Cattaro. Hanno concelebrato 30 vescovi e 80 sacerdoti da Montenegro, Bosnia-Erzegovina, Croazia e Serbia mentre hanno assistito i rappresentanti della Chiesa ortodossa, il metropolita di Montenegro e Primorje Joanikije e inviati dai musulmani e dagli ebrei. Da parte delle autorità civili del Montenegro erano presenti il presidente della Repubblica, Jakov Milatovic, il premier Milojko Spajic, alti funzionari di Bosnia-Erzegovina e Croazia. All’inizio della celebrazione mons. Rrok Gjonlleshaj ha detto: “Sono felice perché ora so di non essere solo, ho un fratello vescovo con il quale lavorare insieme per la Chiesa cattolica e i suoi fedeli in Montenegro”. Nel Paese balcanico ci sono due diocesi, quella di Bar con fedeli di origine albanese e quella di Cattaro con fedeli di origine croata, in totale circa 22.000 cattolici. Nella sua omelia, mons. Kutlesa ha ringraziato il Papa per “aver dato all’antica chiesa di Cattaro, piccola per numero di fedeli ma grande per tradizione spirituale e eredità di santi e beato, il proprio pastore”. “L’ordinazione episcopale non può essere guadagnata ma accettata – ha aggiunto citando il motto che il nuovo vescovo ha scelto, “Rimani fedele”, augurandogli di realizzarlo. Inoltre mons. Kutlesa ha indicato tre requisiti dell’episcopato: “Perseveranza, sincerità e integrità”. Dopo l’ordinazione il nunzio apostolico mons. Chullikatt ha sottolineato come Cattaro, nonostante le circostanze storiche, è riuscita a preservare la propria identità religiosa e culturale. E ha augurato al nuovo vescovo di seguire l’esempio dei nuovi santi e beati e di affidarsi alla propria spiritualità francescana. Prendendo la parola, mons. Vuksic ha aggiunto che “la gratitudine è il riconoscimento che tutto è dono e che le piccole dimensioni e il piccolo numero dei credenti di Cattaro non devono essere fonte di ansia e di paura ma occasione per diventare sale e luce”. Alla fine il nuovo vescovo si è affidato alla protezione della Vergine Maria, di san Giuseppe, san Trifone e i santi e beati locali.