Gmg 2027: Seoul, il 29 novembre la Croce pellegrina e l’icona saranno accolti nella cattedrale di Myeongdong come segno di “incoraggiamento e consolazione”

(Foto arcidiocesi Seul)

La Croce pellegrina e l’Icona della Madonna Salus Populi Romani “simboli” della Gmg saranno accolte ed esposte al pubblico il 29 novembre nella cattedrale di Myeongdong dell’arcidiocesi di Seoul, in Corea del Sud, dove si svolgerà la Giornata mondiale della gioventù nel 2027. Lo fa sapere in un comunicato giunto al Sir l’arcidiocesi di Seoul che per l’occasione ha organizzato un evento dal titolo “Serata di benvenuto per la Croce e l’Icona della Gmg” che si terrà alle 17.30 in cattedrale. Il rev. Yang Joo-yeol, segretario esecutivo del Comitato organizzatore locale (Col), ha affermato: “Abbiamo preparato una ricca serie di programmi, tra cui spettacoli di benvenuto, una Via Crucis all’aperto e una preghiera in stile Taizé, per rendere questo evento un momento di incoraggiamento e consolazione per i giovani. Invitiamo tutti, non solo i cattolici, a partecipare a questa gioiosa occasione”. L’arcidiocesi ricorda che la Croce della Gmg è stata in Corea per la prima volta nel 1989, in occasione del 44° Congresso eucaristico internazionale insieme a Papa Giovanni Paolo II, e successivamente nel 2007 per il pellegrinaggio della Gmg di Sydney. Questa volta, i simboli saranno conservati nella cattedrale di Myeongdong e inizieranno un pellegrinaggio in tutta l’Asia e in diverse parti del mondo, per poi tornare in Corea e visitare le diocesi locali.
Il “passaggio” della Croce e dell’Icona dai giovani portoghesi ai giovani coreani è avvenuto ieri mattina in Vaticano, nella basilica di San Pietro, al termine della messa presieduta da Papa Francesco per la ricorrenza diocesana della XXXIX Giornata mondiale della gioventù che quest’anno ha avuto per tema “Quanti sperano nel Signore camminano senza stancarsi” (cfr Is 40,31). Erano circa 100 i giovani portoghesi accompagnati dal patriarca di Lisbona, mons. Rui Manuel Sousa Valério, e dal coordinatore generale della Gmg di Lisbona 2023, card. Américo Manuel Alves Aguiar, e circa 100 i ragazzi e le ragazze della delegazione coreana, accompagnati dall’arcivescovo di Seoul, mons. Peter Chung Soon-taek, e dal coordinatore generale della Gmg di Seoul 2027, mons. Paul Kyung Sang Lee. La cerimonia di consegna dei simboli della Gmg – spiega il comunicato dell’arcidiocesi di Seoul – fa una parte della preparazione della prossima Gmg. I giovani del Paese ospitante precedente consegnano i “simboli rappresentativi” ai giovani del prossimo Paese ospitante. Questi simboli, come “una torcia olimpica”, compiranno un pellegrinaggio in Asia e in diverse parti del mondo per poi tornare in Corea per accompagnare i giovani che parteciperanno alla prossima Gmg.
Prima della consegna, Papa Francesco ha esortato: “E voi, cari giovani coreani, adesso tocca a voi! Portando la Croce in Asia voi annuncerete a tutti l’amore di Cristo. Abbiate coraggio! Abbiate il coraggio di testimoniare la speranza di cui abbiamo più che mai bisogno oggi”. Ha aggiunto: “E per tutti i giovani vittime dei conflitti e delle guerre, la Croce del Signore e l’Icona di Maria Santissima, siano sostegno e consolazione”. Yang Hye-kyung (Maria), giovane dell’arcidiocesi di Seoul presente alla cerimonia, ha detto: “La Gmg del 2027 a Seoul mi sembrava un’idea lontana, ma nel momento in cui ho ricevuto la Croce ho sentito una grande responsabilità. Spero che questa responsabilità, insieme alla gratitudine per il dono della vita e all’amore condiviso con gli altri giovani presenti, possa raggiungere tutti i giovani coreani”. Kim Si-hong (Mosè) ha affermato: “La Gmg di Seoul 2027 è un evento internazionale di grande portata. Perché abbia successo, non sarà sufficiente il lavoro individuale: sarà necessario unire gli sforzi di giovani, sacerdoti e diocesi”. Dopo la messa, durante l’Angelus, due giovani coreani hanno accompagnato Papa Francesco affacciandosi con lui alla finestra. Mentre in piazza, i rappresentanti coreani, che avevano appena ricevuto i simboli, rispondevano alle parole del Papa agitando la bandiera nazionale coreana con entusiasmo.

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