Una giornata per nutrire un intero anno con vicinanza spirituale e sostegno concreto. È la Giornata del Seminario, che la Chiesa udinese celebra in tutte le parrocchie nell’ultima domenica dell’anno liturgico, la solennità di Cristo Re che quest’anno cade il 24 novembre. “In questa Giornata del Seminario, le preghiere e il sostegno concreto di ogni singola comunità della nostra arcidiocesi possono diventare un ulteriore segno prezioso di vicinanza a questi giovani che un giorno ritroveremo come nostri sacerdoti a servizio del Vangelo per il bene dei fratelli e delle sorelle che incontreranno giorno per giorno”, dice don Daniele Antonello, rettore del Seminario, introducendo il senso della giornata. In occasione di questa giornata il Seminario rilancia dunque le iniziative di preghiera per le vocazioni, avviando anche il “Monastero visibile”, una mappatura – in costante aggiornamento – delle parrocchie in cui si stanno diffondendo iniziative di spiritualità a favore delle vocazioni. Il Seminario sorge poco fuori città, a Castellerio, in comune di Pagnacco; vi fanno riferimento giovani delle tre diocesi di Udine, Gorizia e Trieste. Gli studenti del Seminario sono 22, tre dei quali vivono e studiano fuori sede a Roma, Bologna e Padova. Nel novero vanno aggiunti altri tre giovani – per un totale di 25 – che stanno vivendo un particolare anno “propedeutico” in vista di un eventuale ingresso, nell’autunno 2025, nel Seminario di Castellerio. L’arcidiocesi di Udine può contare su 14 seminaristi compresi i tre giovani del “propedeutico”; per l’arcidiocesi di Gorizia ci sono 6 seminaristi, mentre per la diocesi di Trieste i seminaristi sono 5. La comunità è multietnica (un autentico “specchio” della cattolicità della Chiesa), dal momento in cui in Seminario studiano seminaristi che provengono da diversi paesi del mondo: 19 giovani sono italiani, 2 sono colombiani. Vi sono poi un croato, un nigeriano, un congolese e un cingalese. In seminario vive anche una piccola comunità di tre suore messicane della congregazione delle Serve del Sacro Cuore di Gesù e dei poveri.