Papa Francesco: “la sorte della Chiesa cattolica in Iran mi sta molto a cuore, la Chiesa non è contro il governo”

(Foto Vatican Media/SIR)

“La sorte della Chiesa Cattolica in Iran, un piccolo gregge, mi sta molto a cuore. E la Chiesa non è contro il governo, no, queste sono bugie!”. Lo ha detto il Papa, ricevendo in udienza partecipanti al XII Colloquio del Dicastero per il Dialogo Interreligioso con il “Centro per il Dialogo interreligioso e interculturale” di Teheran. “La famiglia, culla della vita, è il luogo primordiale dell’educazione”, il riferimento al tema del Colloquio: “In essa si muovono i primi passi e si impara ad ascoltare, a riconoscere gli altri, a rispettarli, ad aiutarli e a convivere con loro. Un elemento comune delle nostre diverse tradizioni religiose lo si può riscontrare nel contributo educativo dato dagli anziani ai giovani”. “I nonni, con la loro saggezza, assicurano l’educazione religiosa ai loro nipoti, fungendo da anello decisivo nel rapporto familiare tra le generazioni”, ha ribadito il Papa, secondo il quale “onorare i nonni è tanto importante” e la loro testimonianza “è da considerarsi di grande valore per la crescita dei giovani. Non dimentico che è stata proprio la nonna a insegnarmi a pregare”. “È possibile riscontrare una sfida educativa comune, per cristiani e musulmani, nelle nuove complesse situazioni matrimoniali con disparità di culto”, la proposta di Francesco: “In questi contesti familiari si può riconoscere un luogo privilegiato di dialogo interreligioso. E questo dobbiamo portarlo avanti”. “L’indebolimento della fede e della pratica religiosa, in alcune società, ha effetti diretti sulla famiglia”, l’analisi del Papa: “Sappiamo quante sfide essa è chiamata ad affrontare in un mondo che cambia velocemente e non va sempre nella giusta direzione. Per questo ha bisogno del sostegno di tutti, compreso quello dello Stato, della scuola, della propria comunità religiosa e delle altre istituzioni per compiere al meglio la sua missione educativa”. Quanto al dialogo tra le religioni, “per essere fruttuoso, il dialogo ha bisogno di soddisfare diverse condizioni”, ha spiegato Francesco: “dev’essere aperto, dev’essere sincero, dev’essere rispettoso, dev’essere amichevole, dev’essere concreto”.

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