Depressione, ritiro sociale, rifiuto scolastico, autolesionismo, ansia, disturbi del comportamento alimentare, ideazione suicidaria. Nel mondo circa 1 adolescente su 7 tra i 10 e i 19 anni soffre di un disturbo mentale diagnosticato. In Europa i minori che soffrono di un problema di salute mentale sono più di 11 milioni, in Italia sono circa 2 milioni. In occasione della giornata internazionale dell’infanzia e dell’adolescenza del 20 novembre, gli esperti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù indicano i campanelli di allarme a cui prestare attenzione e i consigli per creare un ambiente familiare che favorisca la salute mentale dei figli. “Negli ultimi 10 anni le consulenze neuropsichiatriche presso il pronto soccorso dell’Ospedale sono aumentate del 500%”, racconta Stefano Vicari, responsabile della neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza del Bambino Gesù, in occasione della Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che si celebra oggi, 20 novembre.
I dati della Società italiana di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza dicono che in Italia circa 1 minore su 5 soffre di un disturbo mentale. Si tratta di circa 2 milioni di minori. All’Ospedale pediatrico Bambino Gesù le consulenze neuropsichiatriche presso il pronto soccorso sono passate dalle 237 del 2013 alle 1.415 del 2023 con un picco di 1.824 nel 2021. Un aumento del 500%: da 1 consulenza ogni giorno e mezzo di media a circa 4 al giorno. Gli accessi per autolesionismo sono passati dai 25 del 2013 ai 607 del 2023. “Quelli psichiatrici sono i disturbi più frequenti in età evolutiva. Molto di più delle malattie infettive e dei tumori – spiega Vicari -. Le malattie mentali rappresentano la terza causa di accesso al pronto soccorso del Bambino Gesù dopo la disidratazione e la febbre”.
I campanelli di allarme a cui i genitori devono prestare particolarmente attenzione sono i cambiamenti. Soprattutto quando sono repentini e prolungati nel tempo. I cambiamenti possono riguardare il rendimento scolastico, con un repentino peggioramento, la comparsa di difficoltà nel dormire la notte, il peggioramento delle abitudini alimentari, l’abbandono di un’attività sportiva che si praticava con soddisfazione, il ritiro sociale, irritabilità e scontrosità accentuati o un’eccessiva anedonia, cioè la difficoltà a provare piacere per e cose che prima davano piacere. “Ovviamente tutti gli adolescenti di tanto in tanto presentano queste modalità di comportamento – chiarisce Vicari -. Ma quando questi atteggiamenti diventano quotidiani, rappresentano un cambiamento evidente rispetto al comportamento abitudinario e durano settimane o mesi, allora è bene chiedere aiuto”.
I campanelli di allarme possono essere anche fisici. È il caso dell’autolesionismo, un fenomeno in grande crescita, soprattutto tra i giovani adolescenti (13-14 anni). Anche il repentino ed eccessivo aumento o perdita di peso può essere un segnale che nasconde un disturbo del comportamento alimentare. È quindi importante prestare attenzione al corpo dei propri figli. “A volte i genitori per pudore o rispetto della privacy dei propri figli evitano di farlo – spiega Vicari –. I figli hanno bisogno di essere controllati. È il ruolo dei genitori. La relazione genitore-figlio non è una relazione tra amici, ma tra chi è adulto e chi no, tra chi deve educare e chi deve essere educato”.