Infanzia e adolescenza: mons. Paglia (Pav), “se trasmettiamo solitudine ai bambini, da grandi è difficile che parlino la lingua di fraternità e solidarietà”

“La Dichiarazione di Ginevra è una carta lungimirante. Quei 5 diritti sono tutt’ora validi, chiedono un’energia maggiore perché vengano implementati. Oggi nuove sfide sono segnate dalle nuove tecnologie, dalla dimensione digitale, dall’intelligenza artificiale con le diverse applicazioni. E riguardano anche i bambini. Il problema siamo noi adulti: è come prepariamo queste nuove tecnologie”. Lo ha detto mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, in un videomessaggio inviato in occasione dell’evento svoltosi questa mattina a Palazzo Chigi per iniziativa della Fondazione Sos Il Telefono Azzurro Ets e della Società italiana per l’organizzazione internazionale (Sioi). “Noi oggi abbiamo un clima di orfananza che riguarda tutti. Dobbiamo creare, invece, un clima di paternità e maternità. Tutti i bambini del mondo dobbiamo sentirli come nostri figli. Per i figli unici il termine fratello cosa significa? Nulla. Parliamo di diritti dei bambini, ma i bambini devono esistere. Senso della vita non è stare soli ma creare una società fraterna e solidale. Se arriviamo a trasmette solitudine da grandi è difficile parlare la lingua di fraternità e solidarietà”.

 

 

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