Suicidio assistito: leader religiosi gallesi, “come persone di fede condividiamo un patrimonio comune, curare i vulnerabili, chi è malato e chi sta per morire”

“Come persone di fede condividiamo un patrimonio comune, curare i vulnerabili, chi è malato e chi sta per morire. La compassione e la convinzione che la vita sia sacra si trovano nel cuore di tutte le grandi religioni del mondo. Per questo motivo sentiamo che dobbiamo opporci alla legislazione sul suicidio assistito che viene discussa, in questo momento, dal Parlamento britannico e che darebbe ad adulti malati terminali, capaci di intendere e di volere, il diritto di porre fine alla propria vita”. Comincia con queste parole il comunicato diffuso dai leader religiosi del Galles con il quale si chiede, “a tutte le persone di buona volontà”, di scrivere ai propri deputati per chiedere loro di opporsi alla nuova normativa che verrà votata, per la prima volta, dal Parlamento di Westminster, il prossimo 29 novembre. A firmare la dichiarazione sono, oltre all’arcivescovo cattolico di Cardiff Mark O’Toole e al vescovo cattolico di Wrexham Peter Brignall, anche l’arcivescovo anglicano del Galles Andrew John, insieme ad altri vescovi anglicani. La lista di firme comprende anche Tim Rowlands, dell’Alleanza evangelica nel Galles, il rabbino Michoel Rose, Abdul-Azim Ahmed del “Consiglio musulmano del Galles”, Gurmit Singh Randhawa del “Consiglio Sikh del Galles” e Sakti Guha Niyogi del “Consiglio indù del Galles”. “In questo momento i più vulnerabili non possono più dare per scontato che la sanità pubblica si occuperà di loro”, concludono i leader religiosi del Galles.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Europa