Alla vigilia della Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 20 novembre, Amnesty international ha diffuso oggi una dichiarazione, ponendo l’attenzione sulla tragica situazione dei bambini delle bambine in Ucraina, che continuano a essere uccisi e feriti durante gli attacchi aerei russi. Secondo l’organizzazione per i diritti umani, “si tratta di crimini di guerra”. Nel 2024 Amnesty ha verificato 17 attacchi che hanno provocato vittime tra persone minorenni. Le ricerche svolte sul campo hanno inoltre evidenziato come le forze russe abbiano intenzionalmente preso di mira civili e infrastrutture civili. L’organizzazione per i diritti umani ha ribadito che “i responsabili degli attacchi illegali e dei crimini di guerra devono essere consegnati alla giustizia e che tutte le vittime di tali crimini devono ricevere giustizia e riparazione per le sofferenze subite a causa dell’aggressione russa”.
Le organizzazioni che documentano le vittime civili in Ucraina concordano sul fatto che nel 2024 ci sia stato un significativo aumento di queste ultime, inclusi i bambini e le bambine. I dati, tra i quali quelli pubblicati dall’Ufficio dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, indicano che l’estate del 2024 è stata particolarmente letale per le persone minorenni. I Digital Verification Corps di Amnesty International hanno analizzato oltre 120 video e immagini relativi ad attacchi contro persone minorenni nel 2024, mentre ulteriori ricerche sono state condotte sul campo dai ricercatori e dalle ricercatrici dell’organizzazione per i diritti umani. Secondo l’ufficio dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite, circa l’89 per cento delle morti tra i civili si è verificato nei territori controllati dall’Ucraina. Amnesty non è in grado di verificare in modo indipendente le fonti russe sul numero di bambini e bambine uccisi né l’attendibilità delle stesse fonti circa l’attribuzione di tali attacchi alle forze ucraine.
“Gli attacchi diretti contro i civili o contro infrastrutture e beni civili costituiscono crimini di guerra. Gli attacchi indiscriminati, come quelli effettuati con armi esplosive contro aree densamente popolate, rappresentano una violazione del diritto umanitario internazionale. Gli attacchi indiscriminati che causano la morte o il ferimento di civili sono a loro volta crimini di guerra”, conclude l’organizzazione. Amnesty ha documentato numerosi episodi, a partire dal febbraio del 2022, in cui le forze russe hanno condotto attacchi indiscriminati in Ucraina provocando migliaia di vittime civili, oltre a prove di altri crimini di guerra, tra cui torture, violenze sessuali e uccisioni illegali. “Tutti i responsabili di crimini di diritto internazionale devono essere chiamati a risponderne davanti alla giustizia attraverso processi equi e le vittime devono poter vedere attuati i loro diritti alla verità, alla giustizia e alla riparazione”.