In occasione della VIII Giornata mondiale dei poveri che verrà celebrata il prossimo 17 novembre, la Consulta degli organismi socio assistenziali della diocesi di Lucca intende – si legge in una sua nota – “riportare all’attenzione la realtà dei poveri che sono sotto gli occhi di tutti, che incontriamo ogni giorno nelle strade delle nostre città e che ci interpellano con la loro presenza”. L’evento principale che la diocesi propone a tutti è l’incontro con Paolo Curtaz, scrittore e teologo, voce tra le più originali del cattolicesimo italiano odierno. L’appuntamento è fissato alle 16 nella cattedrale di San Martino a Lucca. Curtaz terrà una riflessione sul messaggio di Papa Francesco per questa giornata intitolato “La preghiera del povero sale fino a Dio” (cfr. Sir 21,5). Ma non è la sola iniziativa in programma. In molte chiese della diocesi, infatti, sarà possibile leggere pensieri e preghiere di alcune persone in povertà grazie ad appositi cartelloni disseminati in luoghi dove idealmente sarebbero transitate. “Un modo, questo – scrive la diocesi –, per lasciarsi sollecitare e riflettere sulle varie forme di povertà di cui non sempre è facile accorgersi”.
“Non siamo davanti a soggetti senza una storia, senza un’esistenza vissuta anche se con scelte talora sbagliate”, scrive la Consulta che aggiunge: “quelli che incontriamo quotidianamente sono persone che hanno un loro passato, una vicenda che entra prepotentemente nel quotidiano di ognuno di noi e ci chiede di farcene carico”. La Consulta ricorda che “i poveri che vivono nella nostra diocesi sono molti, basti pensare che solo a Viareggio, a titolo di esempio, sono circa un centinaio i senza fissa dimora, con problemi di dipendenza, di mancanza di un posto dove poter dormire se non all’aperto, seduti lungo le strade in condizioni disumane in attesa di qualche moneta. Tra Piana di Lucca e Valle del Serchio, invece, i senza tetto sono una ventina, ma i centri diurni accolgono circa 90 persone ogni giorno. Le strutture di accoglienza però sono ancora poche sul territorio”. Da qui un appello alle istituzioni affinchè “con il supporto di tutti i cittadini, provvedano a trovare soluzioni per queste persone e per molte altre che forse non sono state neppure censite”.