Papa Francesco: a Consiglio nazionale giovani, “chiamati ad essere testimoni della bellezza e novità della vita”. “Non abbiate paura di attraversare i conflitti”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Voi siete chiamati ad essere testimoni della bellezza e della novità della vita. C’è una bellezza che va al di là dell’apparenza: è quella di ogni uomo e ogni donna che vivono con amore la loro vocazione personale, nel servizio disinteressato alla comunità, nel lavoro generoso per la felicità della famiglia, nell’impegno gratuito per far crescere l’amicizia sociale. Scoprire, mostrare e mettere in risalto questa bellezza significa porre le basi della solidarietà sociale e della cultura dell’incontro. Il vostro servizio disinteressato per la verità e la libertà, per la giustizia e la pace, per la famiglia e la politica è il contributo più bello e più necessario che potete offrire alle istituzioni per la costruzione di una società nuova. E questo non si fa con le idee, si fa con le capacità umane, tutte le nostre capacità, senza dimenticare gli estremi della vita”. Lo ha affermato questa mattina Papa Francesco ricevendo in udienza nel Palazzo Apostolico Vaticano i membri del Consiglio nazionale dei giovani in occasione del 20° anniversario dell’organismo.
Il Santo Padre ha voluto poi porre due domande: “Alcuni di voi – siete sposati, avete figli – voi sapete giocare con i bambini? Voi siete capaci di perdere il tempo per giocare con i vostri figli, o con i vostri nipotini? Voi siete capaci di questo?” E poi: “Voi siete capaci di accarezzare un anziano?”. “Giocare con i bambini e accarezzare i vecchi”, il monito del Papa che ha ricordato come “oggi, nella nostra cultura, i bambini si lasciano crescere da soli, senza tenerezza, e i vecchi si mandano alle case di riposo, perché muoiano lì… Dobbiamo cambiare: giocare con i bambini e accarezzare i vecchi. E questo farà che la vostra gioventù sia feconda”.
Francesco ha colto l’occasione per “consegnarvi la cosa più importante, quella verità che per un cristiano non dovrebbe essere mai taciuta. È un annuncio che riguarda tutti, giovani e anziani, e che abbiamo sempre bisogno di riascoltare: ‘Dio ti ama’, ‘Cristo ti salva’, ‘Egli vive!’. Se Egli vive, allora la speranza non è vana”. “Il male, il pessimismo, lo scetticismo – ha assicurato – non avranno l’ultima parola”. “E tanti giovani cadono in questo scetticismo, pure sostenuto dalla droga”, ha notato, evidenziando che “la speranza, lo stato d’animo in cui oggi i giovani italiani si riconoscono maggiormente, per noi cristiani ha un nome e un volto: il volto del Signore, il volto di Gesù”. “Di fronte alle sfide e alle difficoltà che potrete incontrare nel vostro lavoro, non temete! Non abbiate paura di attraversare anche i conflitti”, l’esortazione del Papa. E “il conflitto è come un labirinto: dal labirinto non si può uscire da soli, si esce in compagnia di un altro che ci aiuti. Primo. E dal labirinto si esce dall’alto”, ha spiegato il Papa, secondo cui “invecchiare in un labirinto è invecchiare nei valori superficiali. È triste vedere un uomo o una donna, giovane, che vive la sua vita nella superficialità. È molto triste…”. Di fronte ai conflitti “serve la pazienza di trasformarli in capacità di ascolto, di riconoscimento dell’altro, di crescita reciproca. Provare a superare i conflitti è il segno che abbiamo puntato più in alto, più in alto dei nostri interessi particolari, per uscire dalle sabbie mobili dell’inimicizia sociale”. “Andate avanti nel vostro servizio: cercare, custodire e portare la voce e la speranza dei giovani italiani nelle sedi istituzionali per partecipare insieme al bene comune”, l’invito del Papa che ha voluto affidare i giovani “al beato Pier Giorgio Frassati. Lo conoscete?”. “È un giovane come voi – ha spiegato –, che ha testimoniato con la vita la gioia del Vangelo. Vi invito a conoscerlo e imitare la sua coerenza e il suo coraggio, la sua gioia. Buon cammino a tutti e buon lavoro!”.

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