“La Chiesa è un grande Movimento per la Vita! E quanto c’è bisogno di amare, con intelligenza, la vita, che richiede attenzione, sensibilità, competenza, dialogo”. È quanto scrive il card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, in un messaggio al Movimento per la vita in occasione del 44° Convegno nazionale “Carlo Casini” sul tema “Parole di Speranza. Il Servizio alla vita tra cultura e volontariato” che si svolge da ieri a domenica a Mogliano Veneto. Il lavoro del Movimento per la vita è “prezioso perché nella Chiesa e con la Chiesa. Collaborate con le iniziative e con la testimonianza personale, affinché – scrive il porporato – sia riconosciuta la uguale dignità di tutti e in tutti i momenti della vita. Non la si ama solo in una delle sue stagioni! E la si ama per tutti. Dunque, anche del figlio concepito e non ancora nato fino al suo ultimo respiro”. Oggi viviamo in un momento difficile, pieno di interrogativi e di sfide: “sembra che siamo tornati indietro sulla dignità della vita di ogni persona umana, messa in discussione dalla violenza, dall’odio, dall’individualismo. Solo l’amore e l’amore cristiano – sottolinea il card. Zuppi – che è la pienezza dell’amore, può ‘orientare’ il cammino della storia verso una sempre più piena civiltà della verità e dell’amore. Dio è venuto e continua a parlare per spiegarci la vita, per non averne paura, per seguire Lui che la via, la verità, la pienezza della vita”. È l’amore che “vince la paura” e “ci libera dal torpore, dall’indifferenza, dall’abitudine a guardare e non fermarsi. Ma l’amore concreto esige sacrificio, impegno, coraggio. E voi questo, con i Centri di aiuto alla vita, le Case di accoglienza, i servizi Sos-Vita e Progetto Gemma, le vostre attività formative e culturali, lo dimostrate ogni giorno. Difendere la vita è anche fare crescere la cultura della vita, l’informazione e l’intelligenza di questa”, ha scritto il presidente della Cei sottolineando “nella specifica attenzione per coloro che non sono ancora nati è iscritta l’attenzione per ogni uomo; lo stile comunicativo positivo e propositivo; la passione, la gioia, la fiducia e la speranza che non vi fanno ripiegare sul passato, ma al contrario proiettano la vostra opera verso i formidabili appuntamenti del futuro; la vostra profonda e radicata adesione all’ispirazione cristiana unita agli argomenti di scienza e di ragione che indicano nell’uomo concepito uno di noi; la dimostrazione pratica che “le difficoltà della vita non si superano sopprimendo la vita, ma superando insieme le difficoltà”; la proclamazione della verità accompagnata dalla benevolenza, e perciò vissuta come occasione di dialogo e non come muro di divisione; la presenza attiva e appassionata dei giovani; l’esperienza del vostro volontariato, il quale prova che i confini possono essere superati e che l’integrazione nella società degli uomini diviene fattore di gioia, di fiducia, di sviluppo familiare, sociale, persino economico”.