“Ancora una volta la violenza è ‘un affare di donne’ anche all’interno delle Istituzioni. La violenza maschile contro le donne è una conseguenza delle disuguaglianze di genere e il suo contrasto deve toccare tutti gli ambiti della politica nazionale. Così non è mai stato. Per adottare norme realmente trasformative, la classe politica deve diventare competente, indipendentemente dal genere o dal ruolo ricoperto. È quindi necessario formare correttamente coloro che legiferano e governano. Ma non solo, la politica passi dalle parole ai fatti e raggiunga una convergenza per approvare una legge che introduca l’educazione sessuale, affettiva e di genere nelle scuole”. Lo dichiara Katia Scannavini, vicesegretaria generale di ActionAid Italia, commentando i dati di “Oltre le parole. Narrazione politica e percezione pubblica sulla violenza maschile contro le donne”, ricerca realizzata in collaborazione con Osservatorio di Pavia e B2Research.
Nel denunciare il disinteresse e la retorica della narrazione politica sull’argomento, ActionAid lancia la campagna “Oltre le parole”. ActionAid chiede al Governo e alle istituzioni di incidere sulla cultura responsabile del reiterarsi della violenza maschile contro le donne in Italia con interventi strutturali, adeguatamente finanziati e gestiti da personale qualificato, l’introduzione dell’educazione sessuale affettiva nelle scuole e alla Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, di “accertare il livello di formazione e di attenzione e la capacità di intervento delle autorità e delle pubbliche amministrazioni, centrali e periferiche, competenti a svolgere attività di prevenzione e assistenza”, così come stabilito dalla legge 12 del 6 febbraio 2023.