La presidenza della Conferenza episcopale messicana, al termine della propria assemblea plenaria, ha presentato ieri, in una conferenza stampa, un messaggio al popolo di Dio. “Siamo profondamente preoccupati – si legge nel testo -per le nostre comunità colpite dalla ‘cultura della morte’, che si manifesta con la violenza, l’impunità, la criminalità organizzata, la crisi di varie istituzioni, la povertà e il deterioramento ambientale della nostra casa comune. L’omicidio e la scomparsa di molti fratelli, come il recente crimine contro il nostro fratello sacerdote Marcelo Pérez, hanno lasciato un segno di dolore nel nostro popolo. Allo stesso modo, osserviamo con profonda preoccupazione pastorale le iniziative che cercano di ignorare il valore sacro di tutta la vita umana fin dal concepimento”.
Ancora, “una sfida particolare che dobbiamo affrontare è la complessa realtà della migrazione che colpisce migliaia di fratelli e sorelle, sia messicani sia di altri Paesi, costretti a lasciare le loro case in cerca di migliori condizioni di vita. Questa situazione richiede la nostra solidarietà e un’attenzione pastorale urgente”. Di fronte a queste realtà, scrivono i vescovi, “dobbiamo ‘camminare insieme’, pastori e fedeli, in uno spirito di ascolto attivo e di dialogo fraterno, come promosso dal Sinodo della sinodalità e dal Giubileo ordinario dell’Anno Santo 2025”. Tra le esortazioni contenute nel messaggio, quella di “costruire ponti con la società civile e le autorità per rafforzare la democrazia e i diritti umani e preservare lo stato di diritto, evitando ogni autoritarismo e totalitarismo”.