“Il volontariato è essenziale nella vita del nostro Paese e come italiani dobbiamo esserne fieri: dal volontariato cattolico alle diverse forme di impegno civile. Un volontariato che sia organizzato e non spontaneo, formato e competente, che sceglie di servire chi ha bisogno e di condividerne la vita. Un volontariato che stia attento a non farsi strumentalizzare. La gratuità non è fine a sé stessa, ma ci fa sperimentare la bellezza della vita che è dono e che può essere donata. Un volontariato che superi la logica dei ‘progettifici’ ed esprima la parte più bella della Chiesa e della società”. Lo ha detto al Sir il direttore di Caritas italiana, don Marco Pagniello, intervenendo a Lamezia Terme, insieme al vescovo di Lamezia Terme, mons. Serafino Parisi, e al direttore della Caritas lametina don Fabio Stanizzo, all’iniziativa promossa dalla Caritas della diocesi lametina in occasione dell’ VIII Giornata mondiale dei poveri, con la partecipazione degli studenti degli istituti superiori della città di Lamezia Terme.
“In vista del Giubileo – ha proseguito don Pagniello – il Papa ci invita a fare nostra la preghiera del povero che sale fino a Dio. Come volontari Caritas, siamo chiamati ad alimentare con la preghiera il nostro servizio, per non essere semplici benefattori o persone di buona volontà, ma segni dell’amore di Dio. Una preghiera confidente, che non ci lascia indifferenti ma ci chiede di trasformare la preghiera stessa in gesti concreti. Il volontario Caritas vive la sua relazione con Dio nella preghiera perché, amando Dio, trova la motivazione e la forza per amare i fratelli nelle situazioni più disagiate. Alla vigilia del Giubileo, invito i nostri volontari ad essere testimoni di carità e di speranza, che è il grande bisogno di questo nostro tempo.”