Povertà: Caritas Firenze, “in aumento tra i giovani”. 9.151 persone accolte nei centri di ascolto nel 2023

Il tasso di povertà aumenta nella fascia tra i 35 e i 44 anni, con un incremento del 28% rispetto al 2019 quando il picco di povertà si registrava tra i 45 e i 54. In aumento del 64% anche tra i giovani di 18-25 anni, spesso con responsabilità familiari e figli ancora in età scolare. E’ quanto emerge dal Rapporto Povertà 2024, curato dall’Osservatorio delle Povertà e delle risorse di Caritas Firenze in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, presentato oggi dalla Caritas fiorentina. “Nel corso del 2023 si sono presentate ai Centri d’ascolto della Caritas diocesana di Firenze 9.151 persone – si legge nella sintesi del rapporto diffuso dalla Caritas di Firenze – componente che tra il 2022 e il 2023 è cresciuta relativamente meno è quella (pur numericamente maggioritaria) dei nuovi ingressi (+22%); quella degli ingressi nell’anno precedente (pur ridotta in valori assoluti) è salita del +59%, mentre quella degli utenti più stabilizzati è aumentata del +34%”.  Per quanto riguarda la condizione abitativa, si assiste – evidenzia il rapporto – “a un forte incremento tra il 2019 e il 2023. In termini percentuali la componente delle persone accolte dalla Caritas che vivono in un appartamento in affitto pesa oggi per il 26,2% del totale (era il 19,3 nel 2019). Vale a dire che oggi più di una persona ogni quattro vive questa condizione abitativa”. Aumenta anche il numero di persone occupate che si rivolgono alla Caritas crescendo – si legge nel rapporto – “di +85,2% dal 2019 e del 19% nell’ultimo anno. Nonostante la ripresa del mercato del lavoro, aumentano coloro che, pur lavorando, vivono in condizioni di povertà. Questo fenomeno evidenzia le difficoltà legate a salari insufficienti e alla precarietà contrattuale, una tendenza che richiede un’attenzione urgente”. “Rispetto al 2019 – rimarca la Caritas fiorentina – sono aumentate molto le possibilità di entrare in una situazione di povertà tale da doversi rivolgere agli sportelli Caritas mentre sono diminuite le possibilità di uscire rapidamente dalla condizione di bisogno, come testimonia l’aumento ancora più significativo delle persone che continuano a ripresentarsi ai centri a distanza di due anni e più”.

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