Azzardo: Consulta nazionale antiusura e Mettiamoci in gioco, “fenomeno fuori controllo. L’Italia necessita con urgenza di una normativa organica e trasparente”

(Foto: ANSA/SIR)

La Consulta nazionale antiusura San Giovanni Paolo II e la campagna contro i rischi del gioco d’azzardo “Mettiamoci in gioco” esprimono “profonda preoccupazione per i dati sull’azzardo” resi noti grazie ad una interrogazione parlamentare presentata da Virginio Merola, che confermano “l’aggressività con cui il fenomeno si diffonde”.
“I dati del comparto dei giochi analizzati in queste settimane non lasciano spazi all’interpretazione – si legge in una nota congiunta -. Il volume dei denari veicolati nei canali di gioco sono questi: 15.207.386 è il numero dei conti gioco online del 2023 con un valore finanziario di oltre 10 miliardi di euro per larga parte in dote alle società di scommesse. E ancora: si vendono 4.116 gratta e vinci al minuto, 24 ore su 24, tanto per citare alcuni esempi”. Per quanto riguarda il mondo dello sport, nonostante il divieto di sponsorizzazione dei giochi imposto dal dl Dignità, “soprattutto i campionati di calcio per mezzo di artifizi, ancorché legali, bypassano sistematicamente la legge”.
La Consulta nazionale antiusura San Giovanni Paolo II e la campagna contro i rischi del gioco d’azzardo “Mettiamoci in gioco” rivolgono “l’ennesimo appello al Governo e alle istituzioni nazionali e locali, affinché ci si confronti nei luoghi deputati, l’Intergruppo parlamentare, come pure la Conferenza Stato-Regioni, per dotare il Paese di una normativa organica e trasparente che regoli un fenomeno ormai fuori controllo, anche dagli stessi organismi preposti alla sorveglianza e alla repressione”.
“I recenti dati sulla povertà di Caritas italiana disegnano un Paese in cui crescono disuguaglianze economiche e sociali. Condizioni che spingono molte famiglie a cercare una soluzione ai propri problemi economici nell’azzardo – dichiara il presidente della Consulta nazionale antiusura, Luciano Gualzetti -. Siamo in una situazione che trasferisce enormi somme dall’economia reale alle casse delle concessionarie dell’azzardo e delle scommesse. Scenario che favorisce l’indebitamento o, addirittura, all’usura. È diventato improrogabile un confronto tra le istituzioni e le associazioni che quotidianamente toccano con mano sulla pelle delle persone e delle loro famiglie le lacerazioni procurate dall’azzardo, affinché il fenomeno sia controllato e regolamentato da una normativa organica, che metta al primo posto la prevenzione e la cura della salute dei cittadini”.
“L’ aumento ormai senza controllo della raccolta dell’azzardo nel Paese rende ancora più pesante e colpevole il silenzio delle istituzioni. Cosa serve ancora per capire che l’ attuale sistema ha bisogno di una regolamentazione che tuteli le persone? Il silenzio dello stato è ormai assordante! Quante persone dovranno rovinare la propria esistenza prima che ci si renda conto della gravità della situazione? Non ci sono più alibi, non ci sono più scuse”, afferma don Armando Zappolini della campagna “Mettiamoci in gioco”.

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