“Ho sempre lavorato per un’Europa più forte. […] Non sono qui per rappresentare un partito politico o uno Stato membro, ma per il mio impegno per l’Europa. […] Agirò sempre e soltanto nell’interesse della nostra Unione e dei nostri cittadini”. Sono alcune delle affermazioni di Raffaele Fitto, commissario Ue in pectore, che oggi ha affrontato a Bruxelles l’audizione davanti agli eurodeputati, passaggio obbligato per tutti i candidati a far parte del collegio guidato da Ursula von der Leyen.
Fitto, che dovrebbe detenere il portafoglio della coesione regionale e le riforme e il ruolo di vicepresidente della Commissione, ha dichiarato, sollecitato dalle domande dei deputati: “La politica di coesione è al cuore dell’integrazione europea, gioca un ruolo fondamentale per ridurre le disparità tra territori e regioni, e i nostri cittadini sono al centro di questa politica”. Ha poi sottolineato che lo sviluppo demografico dell’Europa “è una grande sfida che dobbiamo affrontare insieme”.
Fitto si è impegnato a utilizzare il cosiddetto “approccio basato sul territorio” per rispondere meglio alle esigenze locali e collaborare più strettamente con le autorità locali. Rispondendo alle domande dei deputati sul futuro della politica di coesione, Fitto ha affermato che deve essere semplificata e resa più flessibile e che gli oneri amministrativi devono essere ridotti. Fitto vorrebbe sviluppare approcci mirati alla politica industriale locale e sfruttare il potenziale del turismo.
In risposta alle domande sugli sforzi volti a rafforzare le regioni rurali colpite dallo spopolamento e dalla fuga di cervelli, Fitto sottolinea l’importanza di garantire un’occupazione di alta qualità, la capacità amministrativa locale, le infrastrutture, anche digitali, e i servizi pubblici in ogni regione. Si è inoltre impegnato a sostenere lo sviluppo dei talenti e le opportunità di lavoro e ad accelerare l’attuazione del Fondo per una transizione giusta.
Fitto ha inoltre annunciato l’intenzione di “elaborare un’agenda politica globale per le città, compresi gli alloggi, la digitalizzazione e l’inclusione sociale”.
I deputati hanno inoltre sollevato la questione dello Stato di diritto e i voti passati di Fitto quando era deputato europeo sulle questioni relative all’articolo 7. Fitto si è impegnato a rispettare lo Stato di diritto quale principio fondamentale dell’Ue e ha affermato di aver già contribuito al dialogo dell’Ue sullo Stato di diritto nel suo precedente ruolo di ministro degli Affari europei.
Oltre a Fitto, oggi sono stati interrogati anche gli altri cinque candidati alla vicepresidenza della Commissione. Il giudizio dei deputati è stato però sospeso e rinviato a data finora imprecisata. Le audizioni dovrebbero chiudersi, con i rispettivi esiti, per il 21 novembre. Appare però chiaro che è in atto un braccio di ferro politico tra le forze presenti all’Europarlamento, con il rischio di un ritardo dell’entrata in vigore della nuova Commissione.
L’approvazione da parte dei deputati al Parlamento europeo dell’intero collegio dei commissari (a maggioranza dei voti espressi, per appello nominale) è attualmente prevista durante la sessione plenaria del 25-28 novembre a Strasburgo.