“Il processo di spopolamento che caratterizza alcune aree del nostro Paese, in particolare quelle interne, necessita di politiche strutturali e le parole odierne di Raffaele Fitto, pronunciate durante la sua audizione Parlamento europeo, rappresentano un segnale di attenzione per incentivare, soprattutto i giovani, a restare nelle comunità dove sono nati e cresciuti”. A riprendere l’intervento di Fitto è stato il commissario straordinario al sisma 2016, Guido Castelli, che, sul tema del contrasto allo spopolamento, ha preso a modello strategico il progetto “Laboratorio Appennino”, con il quale si è cercato di superare “la frammentarietà delle competenze tipica del nostro apparato amministrativo, imputato principale del fallimento delle altre strategie per le aree interne”. “Si tratta di un modello di sviluppo sostenibile – ha evidenziato Castelli – che ha l’obiettivo di favorire crescita e lavoro per rivitalizzare questi territori. Stiamo sviluppando una strategia che si discosta dalle altre sulle aree interne, non solo per i tempi dettati dall’urgenza di intervenire in una situazione complessa, ma anche e soprattutto per la governance multilivello che ha dimostrato una risposta calibrata sulle specifiche esigenze dei territori”. Quella dello spopolamento “è una sfida che non riguarda solo l’Italia – ha concluso Castelli –, ma tutta l’Europa”.