Povertà: Granaglia (Università Roma Tre), “non bastano singoli bonus o servizi, serve un approccio integrale e universalistico”

(foto: S. Marchi/SIR)

“Le criticità strutturali legate alla povertà non si possono contrastare attraverso l’erogazione di singoli bonus o servizi che non sono integrati tra di loro. Se ci si muove in questo modo, le misure risulteranno inefficaci e le criticità resteranno. Bisogna invece agire attraverso uno sguardo d’insieme, in maniera integrale e universalistica”. Sono queste alcune delle riflessioni proposte oggi da Elena Granaglia, docente di Scienze delle finanze al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Roma Tre, in occasione della presentazione del Rapporto Caritas 2024 su povertà ed esclusione sociale “Fili d’erba nelle crepe”. “La povertà è un tema che riguarda sempre tutti – ha spiegato – e la Caritas gioca un ruolo di primo piano in questo contesto e nel suo ruolo di advocacy a difesa di chi si trova a vivere in situazioni di fragilità, un numero sempre maggiore di persone purtroppo. Il Rapporto dimostra che la direzione giusta è quella di un approccio integrato e partecipato al tema della povertà, per trovare soluzioni efficaci”.
Proprio per favorire questo tipo di visione e sensibilizzare istituzioni e opinione pubblica, per Granaglia è importante poi garantire un monitoraggio costante dei dati sulla povertà in Italia e sull’impatto di misure come l’Assegno di inclusione o il Supporto per la formazione e il lavoro. “In questo modo – ha specificato – si riesce a contrastare un certo tipo di retorica volta a giustificare quello che non si è fatto o non si è voluto fare”.
“Il rapporto Caritas che viene presentato oggi – ha aggiunto – dimostra di avere uno sguardo lungo sul futuro, come nel caso del capitolo dedicato al tema abitativo. Considerando la crisi demografica in atto, per esempio, viene analizzato che impatto avrà l’aumento della popolazione anziana in questo ambito. Oppure, sui giovani, l’influenza negativa che ha su di loro il vivere in un territorio con alto tasso di disoccupazione, anche se non si trovano in una condizione di povertà diretta. Da queste riflessioni nascono delle strategie che la Caritas, assieme ad altri attori, può contribuire a mettere in atto”. Per un’analisi ancora più efficace di questi dati la prof.ssa Granaglia auspica per il futuro, all’interno del rapporto Caritas, di inserire un capitolo dedicato alle politiche europee legate alle misure di contrasto alla povertà.

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