“Da Nassiriya ad oggi, la morte di donne e uomini impegnati per la pace ci ricordi l’impegno di quanti, ogni giorno, sono in prima linea per gettare le basi di un domani libero da conflitti, per un mondo giusto in cui le differenze non siano elemento di divisione ma uniscano i popoli nel valore della fratellanza e del princìpio più alto, l’umanità. Quella stessa Umanità che quotidianamente portiamo nei territori, attraverso i nostri Volontari, e che è espressione di solidarietà, aiuto, speranza”. Queste le parole di Rosario Valastro, presidente della Croce Rossa italiana, in occasione della Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace.
“È questo sentimento che ci spinge ogni giorno nel nostro impegno per la pace – ha sottolineato – e per migliorare la qualità della vita delle persone che vivono le atrocità di un conflitto. Da Gaza al Libano, fino all’Ucraina, dove ieri abbiamo donato alla popolazione 56 case nelle quali altrettante famiglie potranno affrontare più serenamente il freddo dell’inverno che è alle porte”.
“Oggi più che mai l’abbraccio della Croce Rossa italiana va alle famiglie di sorella Maria Cristina Luinetti, morta a Mogadiscio il 9 dicembre 1993 cercando di impedire ad un uomo armato di entrare nell’ospedale in cui prestava servizio, e del caporale infermiere Raffaele Soru, venuto a mancare il 25 settembre 1961, dopo giorni di agonia, a seguito di un attacco armato in un ospedale in Congo, dove era impegnato nell’assistenza sanitaria alle forze Onu”.