Il corso di diploma “Sfide per una missione digitale in uscita”, promosso dal Consiglio episcopale latinoamericano (Celam) attraverso il Cebitepal (il proprio “braccio” formativo) e dal Dicastero vaticano per la Comunicazione, che coinvolge circa duecento “missionari digitali” di 23 Paesi di America Latina e Caraibi, è in corso in questi giorni, dopo essere iniziato con la partecipazione del prefetto del Dicastero per la Comunicazione, Paolo Ruffini, che ha incoraggiato i missionari digitali a essere strumenti efficaci di evangelizzazione e a ricordare che “siamo tutti discepoli missionari”.
Ha proseguito Ruffini: “La missione è sempre stata una sfida, anche prima dell’era digitale, ma in questo mondo sempre più confuso e diviso la nostra sfida è più grande, spetta a noi collegare tutte le Chiese e tutti gli uomini e le donne di buona volontà e creare un nuovo modello di comunicazione attraverso progetti partecipativi in modo stabile e permanente”. È, quindi, necessario un nuovo modello di comunicazione che vada oltre l’informazione per essere trasformativo: “Sta a noi cercare di tessere insieme un universo multimediale, di cui possiamo essere umilmente orgogliosi per la sua libertà, per la sua apertura, per la sua capacità di creare comunità, senso di appartenenza, di condivisione, per la sua capacità di generare azione. Sta a noi testimoniare di vivere e progettare un nuovo modo di comunicare, nuovo ma antico, basato sul dono e non sul consumo, sulla qualità e non sul prezzo, sulla condivisione e non sull’esclusione; sta a noi costruire questa rete di reti”.
Sono intervenuti anche mons. Lucio Adrián Ruiz, segretario del Dicastero vaticano per la Comunicazione, e mons. Lizardo Estrada, vescovo ausiliare di Cusco (Perù) e segretario generale del Celam, il quale ha sottolineato la necessità per la Chiesa di camminare insieme nella costruzione del Regno di Dio in tutti gli spazi, specialmente in quello digitale: “Abbiamo parlato molto in questi tre anni di sinodalità, ora tocca a noi metterla in pratica. Abbiamo una chiamata alla missione, a costruire il Regno di Dio in ogni angolo, in ogni ambiente e, soprattutto, in questo ambiente digitale”.