Salute: Aifa, al Sud più antibiotici, al Nord più “generici”. Migliorare appropriatezza prescrizioni, aderenza terapie, monitoraggio cure

Sul fronte dell’appropriatezza delle prescrizioni di un farmaco e del rispetto delle sue indicazioni d’uso che c’è ancora da lavorare. Lo afferma il Rapporto OsMed 2023 presentato questa mattina a Roma dall’Aifa. Partendo dagli antibiotici, in Italia il consumo medio nel 2023 è stato pari a 17,2 dosi giornaliere per mille abitanti, con marcate differenze tra Regioni: dalle 11,1 dosi di Bolzano alle 22,4 dosi dell’Abruzzo, alle 21,7 della Campania e le 21,5 della Basilicata. “Benché questi dati evidenzino una profonda differenziazione tra le regioni del Sud e, in alcuni casi, anche del Centro, rispetto al Nord Italia”, si legge nel Rapporto, essi “non possono essere interpretati esclusivamente come una generica inappropriatezza delle scelte dei medici”. Infatti, l’attività prescrittiva è “la conseguenza e l’esito anche dell’interazione con i pazienti, dipende dalla fruibilità e dall’organizzazione dei percorsi assistenziali, accesso alla diagnosi e al monitoraggio dei trattamenti”. Per quanto riguarda l’aderenza alle terapie, gli anziani sono più a rischio; le donne sono meno aderenti e “persistenti” degli uomini; le Regioni del Sud registrano livelli di aderenza e persistenza al trattamento più bassi rispetto alle altre aree geografiche, con la sola eccezione degli antidepressivi, per i quali si osservano invece valori simili da Nord a Sud. Cresce al 31,2% il consumo dei farmaci generici, soprattutto al Nord, ma l’Italia è terz’ultima in Europa. In Calabria, Campania, Sicilia e Basilicata il ricorso agli equivalenti oscilla infatti tra il 19 e il 21%, mentre a Trento e in Lombardia i valori sono rispettivamente del 44 e 43%. Aumenta la spesa per farmaci di fascia C; i più acquistati sono le benzodiazepine.

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