“La promozione di una cultura di profondo rispetto per ogni persona, in particolare per i più poveri, i più deboli e i più fragili della società”; “il riconoscimento pieno della dignità della vita umana e la sua tutela dal concepimento e in ogni sua fase dell’esistenza, degna sempre di accoglienza e di cura, senza discriminazioni di sorta, fino al suo termine naturale”; “il rispetto della dignità della donna, in tutti i suoi ruoli nella società, in particolare quello di madre”. Sono alcune delle priorità indicate dai presidenti dell’Associazione Medici cattolici italiani (Amci) delle sezioni di Perugia e di Terni-Narni-Amelia in una lettera ai soci a pochi giorni dalle elezioni regionali in Umbria. “Pur rispettando – scrivono – la decisione personale di ciascuno e la sua piena indipendenza ed autonomia di scelta partitica, auspichiamo che nel nostro discernimento venga data la priorità ai temi di maggior valore etico, fondamento della comune vita civile”. Tra questi anche “la promozione della famiglia naturale, costituita da un uomo e una donna, che riconoscono la preziosità del dono dei figli per loro e per l’intera società” e il “rispetto della identità sessuale, elemento costitutivo della persona, geneticamente e biologicamente determinata, e maturata fin dai primi anni di vita mediante il naturale rapporto con le figure materne e paterne; un diverso orientamento sessuale non deve, comunque, costituire motivo di discriminazione sociale”. Alla luce delle linee politiche che le diverse parti hanno proposto per ottenere i rispettivi consensi elettorali “sappiamo privilegiare – scrivono i presidenti delle due sezioni Marco Dottorini e Alberto Virgolini – quelle che, almeno nelle dichiarazioni ufficiali, sono in linea con i principi fondamentali che abbiamo indicato”.