Povertà: Caritas, dopo RdC dimezzato il numero di chi riceve aiuti. “Ripristinare un sistema di sostegno universale”

Si è ridotto della metà il numero di persone raggiunte dalle misure nazionali di sostegno alla povertà (dati Inps) che hanno sostituito il Reddito di cittadinanza: ricevono l’Assegno di inclusione (Adi) 697.640 nuclei familiari, ma sono rimaste senza supporto 331.000 famiglie, molte delle quali residenti al Nord, in affitto o nuclei monocomponenti. Il Supporto alla formazione e al lavoro ha avuto invece un impatto ridotto, con poche persone coinvolte e percorsi di tre/quattro mesi. Nel Rapporto su povertà ed esclusione sociale 2024 – presentato oggi a Roma – Caritas italiana prende in esame le nuove misure governative e constata il dimezzamento degli aiuti, “la fine dell’universalismo”, “un iter poco amichevole per i più svantaggiati”, “barriere burocratiche e digitali”  e “i bassi numeri del Supporto alla formazione e al lavoro”. Caritas chiede perciò di “ampliare la copertura” di queste due misure, “semplificare l’accesso” e ripristinare “un sistema di sostegno universale e continuativo che eviti l’esclusione delle tante persone in povertà assoluta” in Italia. Riguardo al mondo del carcere nel rapporto si chiede di “incentivare fortemente le misure di comunità perché abbassano la recidiva, sono strumento di reinserimento nella comunità, rappresentano una possibile risposta al sovraffollamento”.

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