Diocesi: Udine, prosegue l’esperienza dei laboratori di comunicazione ecclesiale

Una proposta formativa che vuole rendere più consapevole la comunicazione nelle parrocchie e nelle collaborazioni pastorali, fornendo competenze e strumenti operativi. È “Comunicare il Vangelo”, ciclo di quattro serate laboratoriali promosse dall’Ufficio diocesano per la pastorale per le comunicazioni sociali di Udine. Destinatari della proposta sono volontari parrocchiali attivi nell’utilizzo degli strumenti di comunicazione parrocchiale: dai bollettini ai siti web, dalle chat parrocchiali ai canali sui social media.
“I primi laboratori parleranno di tematiche molto concrete, alcune quasi quotidiane – afferma Giovanni Lesa, direttore dell’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali -. A novembre infatti parleremo sia di tutela dei dati personali nelle pubblicazioni parrocchiali (cartacee o sui social), sia di implicazioni sul diritto d’autore nell’utilizzo di determinate immagini”. In agenda un incontro martedì 12 novembre, alle 20, in Seminario a Castellerio. L’obiettivo? Cercare una risposta ai dubbi che molti – pensiamo a coloro che operano negli oratori – esprimono riguardo alla pubblicazione di foto delle attività parrocchiali su Instagram, Facebook, WhatsApp, soprattutto quando sono ritratti bambini o ragazzi. A questo si aggiunge un secondo aspetto, assai frequente, riguardo la gestione di foto o video reperiti in rete di cui non si conosce la proprietà, quindi la “policy” sul diritto d’autore.
Un secondo aspetto riguarda i bollettini parrocchiali. “Può sembrare anacronistico, ma si tratta di uno strumento di comunicazione parrocchiale preziosissimo, che parla nella prossimità, ma ha un’efficacia altalenante”, spiega Lesa. “In moltissimi territori è l’unico modo per la parrocchia di entrare davvero nelle case di tutti. E chi se ne prende cura, le piccole redazioni parrocchiali, lo sanno bene: in diocesi stanno giungendo molte richieste di consigli, suggerimenti, idee per migliorare la forma e i contenuti dei bollettini parrocchiali”.
La seconda sessione di laboratori, prevista a febbraio, permetterà di affrontare due ulteriori temi: da un lato la valorizzazione delle opere d’arte delle parrocchie tramite la loro narrazione sui social media; dall’altro la comprensione di alcune dinamiche di comunicazione proprie di questo tempo storico, modalità diverse anche rispetto ad appena 10 anni fa.

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