Consiglio europeo: Draghi, “l’Europa non può più rimandare le decisioni. Trump proteggerà le industrie Usa”

(Foto Consiglio europeo)

Un nuovo patto per la competitività dell’Europa: è uno dei temi al centro del Consiglio europeo informale in corso a Budapest, che fa seguito alla riunione della Comunità politica europea, svoltasi ieri (presenti i leader di una quarantina di Paesi), e alla cena dei 27 leader che hanno discusso – mostrando forti diversità di vedute – delle relazioni con gli Stati Uniti, prossimamente guidati da Donald Trump.
“Di fronte alla nuova realtà geopolitica, l’Ue deve rafforzare la propria competitività a lungo termine e la propria prosperità economica”, era la premessa dell’agenda odierna, nella quale svolge un ruolo da protagonista Mario Draghi, estensore del rapporto sulla competitività. L’obiettivo del nuovo patto dovrebbe essere quello di “rendere l’Ue pronta per il futuro e più autonoma, in linea con gli impegni assunti precedentemente nelle dichiarazioni di Versailles e di Granada e nell’agenda strategica 2024-2029”, si legge sul sito del Consiglio europeo.
Sulla base delle relazioni “Much more than a market” di Enrico Letta e “The future of European competitiveness” di Mario Draghi, i leader dell’Ue sono chiamati a discutere dei seguenti argomenti: divario in termini di produttività e innovazione; misure per rafforzare il mercato unico a breve e medio termine; risparmi e investimenti; rinnovamento industriale e decarbonizzazione; difesa; sforzi per rendere l’economia più circolare; ricerca, innovazione; sovranità energetica e neutralità climatica.
Draghi oggi ha fra l’altro affermato: “Ci sono grandi cambiamenti in vista e credo che ciò che l’Europa non può più fare è rimandare le decisioni”. L’ex presidente del Consiglio ed ex presidente Bce si è poi soffermato sul debito comune, sostenendo che “è necessario per alcuni progetti di comune interesse europeo, ed è previsto che per questi progetti vi sia finanziamento comune, un esempio sono le interconnessioni nel campo dell’energia”. Draghi ha messo in guardia rispetto al ritardo tecnologico e produttivo rispetto agli Usa. A suo avviso Trump, con la nuova amministrazione, “darà grande impulso all’high tech, dove noi siamo molto indietro, e questo è il settore trainante della produttività. […] Trump darà tanto impulso nei settori innovativi e proteggerà molto le industrie tradizionali, quelle dove noi esportiamo di più negli Stati Uniti; quindi dovremo negoziare con l’alleato americano, con uno spirito unitario in maniera tale da proteggere anche i nostri produttori europei”.

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