“La relazione non è l’esperienza ideale da affidare alla retorica edulcorata”. Lo scrive mons. Dario Edoardo Viganò, vice cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze, nell’introduzione del libro di Papa Francesco “Sei grande! La bellezza di essere unici e speciali”. Soffermandosi sulle relazioni nel contesto digitale, spiega che “la relazione finisce per indicare molto spesso una serie di solitudini accostate”. “Negli ultimi decenni, l’avvento di Internet e la diffusione massiva di dispositivi tecnologici hanno profondamente trasformato la vita quotidiana, specialmente quella dei giovani – osserva -. La generazione dei ‘nativi digitali’ è cresciuta in un mondo sempre più connesso, dove l’accesso immediato all’informazione e la comunicazione globale sono diventati la norma. Tuttavia, accanto alle opportunità, l’uso pervasivo della tecnologia ha anche sollevato e non cessa di sollevare preoccupazioni riguardo all’isolamento sociale e all’effetto che la continua connessione virtuale ha sulle relazioni umane stesse. Infatti, le piattaforme social hanno rivoluzionato il modo in cui i giovani interagiscono tra di loro. Se, da un lato, le tecnologie facilitano la connessione con amici e conoscenti, anche a grandi distanze, dall’altro lato, possono anche favorire relazioni superficiali, basate più sull’immagine che sulla sostanza, in un circuito perpetuo di effimerità”.
Mons. Viganò sottolinea dunque “uno dei paradossi più evidenti della nostra epoca”: “Nonostante la possibilità di essere sempre connessi con qualcuno e da qualsiasi luogo, molti giovani si sentono più isolati che mai. Isolamento che porta spesso a cercare facili ma illusorie compensazioni del web oltre che ad alimentare una violenza verbale all’interno delle community”.
Il volume raccoglie in due sezioni, senza alcuna pretesa di esaustività, testi e/o brani di testi molto eterogenei. Vi si trovano omelie, encicliche ed esortazioni apostoliche, udienze del mercoledì come pure discorsi durante i viaggi. “Esiste tra tutti i testi un filo rosso: ciascuno di noi è il ‘tu’ di Dio, siamo preziosi per lui”.