Oggi in sanità 7 operatori su 10 sono donne, ma meno di 3 su 10 occupano una posizione di leadership. Non è solo un tema di parità. È “un tema di inclusione, diritto alle cure e, anche, di sicurezza sul luogo di lavoro. È un tema che interessa tutti e tutte perché non si può puntare ad una sanità umano-centrica, inclusiva e declinata sulle diverse esigenze dei singoli se non si risolve, attraverso la parità di genere, la più vistosa e diffusa delle disparità”, sottolinea Monica Calamai, direttore generale dell’Ausl Ferrara, presidente dell’Associazione donne protagoniste in sanità, intervenuta a Welfair 2024, la Fiera del fare sanità, che si chiude oggi alla Fiera Roma. “Un tema importante – avverte -, tanto che uno degli obiettivi dell’Agenda 2030, l’obiettivo 5, mira a eliminare il gender gap. Negli anni abbiamo focalizzato la nostra attenzione sulla violenza di genere piuttosto che sulla medicina di genere, che è un altro modo per dire: cure personalizzate adatte alla singola persona. Le differenze fra uomo, donna non sono legate unicamente da quello che è l’apparato genitale, e riproduttivo, ma ad una molteplicità di fattori che influenzano sia la genesi della malattia che la risposta alle cure e le risposte alle ricerche scientifiche”.