In uno dei periodi più critici per la sostenibilità del Ssn, e mentre spesa sanitaria a carico delle famiglie continua ad aumentare alimentando la scelta della rinuncia alle cure da parte delle fasce più deboli della popolazione, è urgente promuovere verso cittadini, caregiver e operatori sanitari attività di comunicazione e informazione sul corretto utilizzo dei farmaci e sul ruolo dei farmaci equivalenti. Proprio questo è uno degli obiettivi chiave del protocollo d’intesa triennale siglato dalla Fiaso (Federazione italiana aziende sanitari e ospedaliere) e da Egualia, l’associazione delle industrie produttrici di equivalenti, biosimilari, e Value Added Medicines, che prende come punto di riferimento la necessità di favorire l’integrazione ospedale/territorio anche attraverso la piena attuazione alla raccomandazione n.17 del dicembre 2014 del ministero della Salute per la corretta riconciliazione della terapia farmacologica, al fine di garantire appropriatezza, aderenza e monitoraggio dell’utilizzo dei farmaci.
“Dai nostri dati emerge che nel 2023 i cittadini hanno versato di tasca propria 1.029 milioni di euro di differenziale di prezzo per ritirare il brand off patent, più costoso, invece che l’equivalente a minor costo, interamente rimborsato dal Ssn e la spesa per la compartecipazione risulta generalmente più elevata nelle Regioni a basso reddito – commenta il presidente di Egualia, Stefano Collatina – . Le politiche regionali, nazionali e le azioni messe in campo dalle aziende sanitarie e ospedaliere potrebbero svolgere un ruolo fondamentale nel promuovere l’uso corretto dei farmaci e una maggiore attenzione verso la spesa privata”. “La nostra missione istituzionale è garantire a ogni cittadino la possibilità di essere curato efficacemente e in modo appropriato. La collaborazione con Egualia, orientata a promuovere un corretto utilizzo dei farmaci equivalenti, ci consentirà di essere ancora più attenti ai bisogni del paziente – spiega il presidente Fiaso, Giovanni Migliore -. Facilitare l’aderenza alle terapie croniche, grazie alla riduzione del peso economico delle terapie a carico delle famiglie italiane, contribuisce a limitare il rischio di complicanze e ricoveri ripetuti, e quindi, in definitiva, ci dà una mano a sostenere il servizio sanitario nazionale, a beneficio di tutti”.
Il protocollo ha durata triennale e le diverse attività verranno realizzate tramite la creazione di uno o più gruppi di lavoro operativi, costituiti da esperti provenienti dalle rispettive organizzazioni.