Argentina: Cemi, preoccupazione per decreto che restringe drasticamente possibilità di diritto d’asilo. “Essenziale garantire processo equo e accessibile”

La Commissione episcopale per i migranti e gli itineranti (Cemi) della Conferenza episcopale argentina ha espresso la sua preoccupazione per il decreto 942/2024, che introduce cambiamenti significativi nel processo di richiesta di asilo nel Paese. Tra l’altro, il Governo modifica i motivi per cui una persona non viene riconosciuta come rifugiato, discostandosi dalla lettera dei trattati internazionali che regolano la materia. Inoltre, secondo il decreto, chiunque abbia commesso “gravi crimini” sarà escluso dalla protezione internazionale. Va anche sottolineato che, di fatto, l’Argentina negli ultimi anni non ha avuto un impatto migratorio particolarmente forte, soprattutto se confrontato con altri Paesi sudamericani, come, per esempio, il Cile.
“Questo decreto riduce drasticamente i termini per la presentazione di ricorsi giudiziari in caso di diniego o cancellazione della domanda di asilo ed elimina il canale amministrativo per appellarsi a queste decisioni, lasciando molti richiedenti in una situazione di vulnerabilità e mancanza di protezione”, denuncia la Commissione episcopale. Il comunicato ribadisce che è “essenziale garantire un processo equo e accessibile per coloro che cercano protezione in Argentina, onorando gli impegni presi in termini di diritti umani e asilo”.

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