Legge di Bilancio: Dellabianca (Cdo), “bene introduzione quoziente familiare, male mancanza di fondi per iscrizione figli a scuola paritaria”

(Foto Cdo)

“Con piacere e soddisfazione Compagnia delle Opere accoglie un primo passo verso l’introduzione del cosiddetto ‘Quoziente familiare’. Questa è una misura che la Cdo sostiene e richiede da anni, ed è motivo di orgoglio vederne finalmente l’inserimento, almeno come principio nella legge di Bilancio”: lo ha evidenziato Andrea Dellabianca, presidente di Compagnia delle Opere, in occasione dell’audizione presso la Commissione Bilancio della Camera riguardo la manovra presentata dal Governo.
Per Dellabianca “riconoscere la famiglia come un’entità fiscale autonoma, con una soggettività giuridica distinta dai singoli membri, è per noi un punto cruciale” in quanto “a differenza di altre organizzazioni la nostra visione non vede contrapposizione tra il sostegno alle famiglie e quello alle imprese. Anzi, sostenere la famiglia significa contribuire allo sviluppo delle imprese, che sono composte da famiglie e operano per il loro benessere”.
Nel corso dell’audizione Dellabianca ha valutato in maniera positiva la stabilizzazione del congedo parentale all’80% per i primi tre mesi della nascita.
Riguardo il sostegno delle aziende il presidente di Compagnia delle Opere ha rimarcato su come sarebbe opportuno introdurre una detassazione degli utili reinvestiti in azienda, specie nelle Pmi.
Sul fronte educazione Compagnia delle Opere ritiene che ogni famiglia dovrebbe trovare la libertà di scegliere l’istituto e l’indirizzo scolastico più adatti per i propri figli, senza limitazioni imposte dal reddito. Ne viene un “giudizio negativo” riguardo la manovra per l’assenza di fondi per l’iscrizione dei figli alla scuola paritaria nonostante le esplicite rassicurazioni del Governo e di molte forze parlamentari.
Riguardo la disabilità Cdo si auspica che si giunga all’incremento del fondo a favore delle scuole paritarie che accolgono alunni con disabilità.
A conclusione della sua audizione Dellabianca ha evidenziato come non sia realistico attendersi che entro il 1° gennaio 2025 gli enti del Terzo Settore possano conformarsi alla normativa che impone l’obbligo di Partita Iva. Mancando un adeguato periodo di transizione vi è il rischio di mettere in difficoltà migliaia di realtà associative ed Enti del Terzo Settore costringendoli alla chiusura.
Un’ulteriore preoccupazione il presidente di Compagnia delle Opere l’ha posta riguardo l’articolo 112 che contiene la proposta di inserire nei collegi di revisioni o sindacali di tutte le società, organizzazioni, fondazioni che ricevono più di 100.000 euro di contributi pubblici un rappresentante Mef. Per Cdo questa disposizione è “dannosa quanto inapplicabile”.
Importante e non scontata – per Dellabianca – la conferma dei fondi per l’acquisto di derrate alimentari per gli indigenti anche se non adeguata al crescente fenomeno della “povertà alimentare”.

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