Papa Francesco: alla Gregoriana, “state attenti a quando il pensiero scivola nell’ideologia”. Cita l’Iliade e l’Eneide, “camminare nel presente in fiamme”

(Foto Vatican Media/SIR)

“State attenti a quando il pensiero scivola nell’ideologia”. È il monito del Papa, nella sua “lectio magistralis” alla Pontificia Università Gregoriana, in cui ha chiesto all’ateneo dei gesuiti un “esame di coscienza”. “Meno cattedre, più tavoli senza gerarchie, uno affianco all’altro, tutti mendicanti di conoscenza toccando le ferite nella storia”, l’indicazione di Francesco, che ha esortato a trasformare l’università “in uno spazio di accoglienza, in una casa del cuore”, perché “la cura delle relazioni ha bisogno di un cuore che dialoga, un cuore che unisce i frammenti e con i frammenti degli altri costruisce ponti dove incontrarsi, un luogo di ricerca per la cultura dell’incontro e non dello scarto, un luogo di dialogo tra passato e presente, tra la tradizione e la vita, tra la storia e le storie”. A questo proposito, il Papa ha citato la scena dell’Iliade in cui Ettore, prima di affrontare Achille, ha visto la moglie Andromaca e il figlio Astianatte, il quale quando vede il padre “si spaventa e comincia a gridare”: “Allora Ettore si toglie l’elmo e lo lascia a terra, prende in braccio il figlio e lo solleva alla sua altezza, e solo allora gli parla”. “Sono i passi che precedono il dialogo”, ha spiegato Francesco: “deporre le armi, mettere l’altro sullo stesso piano per guardarsi occhi. Disarmarsi: disarmare i pensieri, disarmare le parole, disarmare gli sguardi e poi essere alla stessa altezza per guardarsi negli occhi. Non c’è dialogo tra alto e basso: solo così l’insegnamento diventa un atto di misericordia”, un atto che – ha commentato il Papa citando Shakespeare – “produce una doppia felicità: di colui che dà e di colui che riceve”.

Altra immagine “molto bella”, per il Papa, è quella dell’Eneide, quando Enea “mentre tutto sembra perduto fa due cose: per salvarlo dall’incendio di Troia prende sulle spalle il padre Anchise, anziano e paralizzato, e protegge il figlio Ascanio afferrandolo con la sua mano”. “Così dobbiamo andare avanti”, l’esortazione di Francesco, che ha invitato i presenti ad andare a vedere, alla Galleria Borghese, la statua del Bernini che riprende questa scena: “Troverete il racconto scolpito di cosa significa portare sulle vostre spalle la storia di fede, di sapienza, di sofferenza di tutti i tempi. Camminare nel presente in fiamme, che ha bisogno del nostro aiuto, e tenere in mano il futuro. Insieme: passato, presente e futuro”.

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