Si è concluso oggi il Consiglio generale della Fai-Cisl, che ha riunito per due giorni a Roma in sessione di studio oltre 240 sindacalisti con 27 tavoli tematici in vista della fase congressuale del 2025.
Dopo l’intervento di ieri della segretaria generale aggiunta della Cisl Daniela Fumarola, rivolto soprattutto alla Legge di Bilancio, oggi è stata la volta del segretario generale della Federazione, Onofrio Rota, che ha aperto la sua relazione con un messaggio di solidarietà agli alluvionati: “Il nostro cuore è con le popolazioni colpite in questi giorni dal maltempo in tanti territori: ancora una volta l’Italia paga caro il conto dell’urbanizzazione selvaggia, della mancata cura dei fiumi e dei bacini idrici. Continueremo a pretendere dalla politica di agire in modo strutturale, non emergenziale, facendo prevenzione e investendo sul lavoro, in particolare quello forestale e dei consorzi di bonifica. Basta con le polemiche inutili, con il consumo di suolo, con la precarietà per chi opera contro il dissesto idrogeologico”.
Un parere positivo è stato espresso dal sindacalista su alcune misure introdotte dal Governo con gli ultimi decreti sull’agricoltura e sui lavoratori stranieri: “Molte derivano direttamente dalle proposte del sindacato avanzate al Tavolo anticaporalato. Penso al nuovo sistema per l’incrocio dei dati, come chiedevamo da tempo, per favorire controlli più mirati; alla tutela per chi denuncia i caporali, con percorsi di protezione e con l’accesso all’assegno di inclusione; al giro di vite contro gli imprenditori che usufruiscono del Decreto Flussi senza attivare contratti; ai percorsi formativi per i lavoratori stranieri nel loro Paese di origine; alla creazione della Banca dati degli appalti in agricoltura. Penso inoltre all’inserimento dei ‘costi di produzione’, che risponde alla nostra battaglia per i ‘prezzi anticaporalato’. Dobbiamo proseguire ora per valorizzare la Rete Inps per il lavoro agricolo di qualità, inoltre prevediamo di ottenere altri passi avanti contro le cooperative senza terra, contro i contratti che creano dumping, e per l’estensione degli ammortizzatori per le emergenze anche ai lavoratori agricoli che tra siccità e alluvioni stanno perdendo molte giornate di lavoro”.
Non meno importante, per la Federazione, sarà “una regolarizzazione per fare emergere chi già vive e lavora in Italia”.
Il sindacalista ha anche sottolineato alcune iniziative del Governo non condivise, come “la decisione di appaltare in Albania i flussi migratori”, “le gravi restrizioni imposte dal ddl Sicurezza”, o l’autonomia differenziata, che “non dovrà smantellare la solidarietà, né indebolire la contrattazione nazionale, né rispolverare le gabbie salariali”. “Naturalmente, come per ogni Governo e per ogni provvedimento – ha concluso Rota – il nostro giudizio si baserà sui testi e sull’impatto concreto che ciascuna misura comporterà sui lavoratori del Made in Italy agroalimentare”.