Ucraina: S.B. Shevchuk su legge che mette al bando chiese “filo russe”, “non un divieto ma una difesa” contro “la strumentalizzazione della religione”

Si tratta di una legge che non punta ad “un divieto” ma ad “una difesa”. Così, Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore dei greco-cattolici ucraini, ha spiegato ai giornalisti francesi oggi in conferenza stampa a Parigi la legge approvata nei mesi scorsi dal Parlamento ucraino, “Sulla protezione dell’ordine costituzionale nel campo delle attività delle organizzazioni religiose”. Il testo vieta l’attività di “organizzazioni religiose affiliate alla Russia in Ucraina” con specifico riferimento nel testo di legge alle attività della Chiesa ortodossa russa. Rispondendo ad una domanda, Shevchuk ha detto che “i frutti di questa legge ancora non si vedono” anche perché il testo consente alle organizzazioni religiose un tempo di 9 mesi per conformarsi ai requisiti della legge.  “E’ certo che la chiesa ortodossa ucraina, legata la Patriarcato di Mosca, vive una enorme crisi di identità oggi”, ha detto Shevchuk. D’altra parte, in Ucraina si assiste al tentativo da parte della Russia di “trasformare anche la Chiesa, anche la religione, in un’arma”. Si tratta di un’opera di “strumentalizzazione della religione” che ha addirittura spinto il capo della Chiesa a “proclamare che la guerra russa contro l’Ucraina è una guerra santa” e che “in nome di questa guerra santa si può uccidere”. L’arcivescovo ha poi parlato della situazione in cui si trova la Chiesa cattolica nei territori occupati dalla Russia dove ogni attività della chiesa cattolica è vietata, i sacerdoti sono stati obbligati ad andare via e dove hanno messo sigilli alle chiese. Per questo, ha proseguito l’arcivescovo, noi diciamo che “l’indipendenza dell’Ucraina equivale alla libertà religiosa”. Shevchuk ha raccontato che i sacerdoti in esilio sono rimasti in contatto telefonico con i fedeli rimasti nei territori occupati, segno di una Chiesa che non lascia soli nessuno. A questo proposito Shevchuk ha raccontato delle sue recentissime visite ai rifugiati ucraini fuggiti in Europa, in Polonia, Svezia, Germania, Turchia, Italia e ora Francia. Si tratta di “persone ferite” che hanno “bisogno di essere accolti e abbracciati”. “C’è molto odio oggi in Ucraina”, ha poi aggiunto Shevchuk, “ma non possiamo permettere che questo odio occupi tutto il nostro cuore. La nostra capacità di perdonare e amare è più forte dell’odio”. “Se odio, il nemico ha già vinto. Perdonare i propri nemici è il segreto per vincerli”. La chiave della guarigione è riuscire a “trasformare questo sentimento di odio in coraggio” e il “coraggio in speranza”, ha detto Shevchuk.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Diocesi