In occasione dell’Anno giubilare e del 50° anniversario del Rinnovamento nello Spirito Santo, Papa Francesco concede al Movimento l’indulgenza plenaria dal 1° novembre 2024 al 6 gennaio 2026.
“La Penitenzieria Apostolica – si legge nel testo del Decreto a firma del penitenziere maggiore, card. Angelo De Donatis, e dell’officiale Andrea Pagano – per accrescere la fede dei fedeli e la salvezza delle anime, in virtù della facoltà a sé concessa in specialissimo modo dal Santo Padre Papa Francesco, accogliendo la richiesta recentemente rivolta da Giuseppe Contaldo”, presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo, “in occasione del cinquantesimo anniversario da
quando la stessa Associazione si diffuse nelle varie regioni d’Italia, benignamente concede l’Indulgenza plenaria dai tesori celesti della Chiesa alle consuete condizioni (Confessione sacramentale, Comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre) bene adempiute, che potrà essere conseguita da parte degli Associati e di quei Fedeli veramente pentiti dal 1° novembre 2024, Solennità di Tutti i Santi, al 6 gennaio 2026, Solennità dell’Epifania del Signore, in cui si concluderà il solenne Giubileo dell’Anno 2025”.
L’indulgenza, spiega ancora il Decreto, potrà essere applicata in suffragio anche alle anime del Purgatorio, se visiteranno in forma di pellegrinaggio qualunque luogo sacro ovunque pertinente al Movimento e parteciperanno devotamente alle celebrazioni giubilari o almeno reciteranno il Padre nostro e il Credo “aggiungendo le pie invocazioni alla Beata Vergine Maria”. In più, si legge ancora nel testo in latino emanato lo scorso 7 ottobre, gli anziani, i malati e tutti coloro che per gravi motivi non possono uscire da casa, “ugualmente potranno conseguire l’Indulgenza plenaria, distaccati da qualsiasi peccato e con l’intenzione di adempiere quanto prima le tre condizioni, se parteciperanno spiritualmente alle celebrazioni giubilari, e offriranno le preghiere, le loro sofferenze e i disagi della propria vita a Dio Misericordioso”. Di qui l’esortazione della Penitenzieria “affinché i sacerdoti, provvisti delle opportune facoltà per accogliere le confessioni, con animo pronto e generoso, si predispongano alla celebrazione della Penitenza”.
Per il presidente RnS, Giuseppe Contaldo, “le indulgenze sono un prezioso strumento che ci aiutano a riscoprire l’infinita misericordia di Dio, coniugando in splendida sintesi le dimensioni della persona: quella spirituale e quella corporale. Potremmo definire allora l’indulgenza come il dono totale e pienissimo della misericordia di Dio, a complemento, in un certo senso, del perdono delle colpe che riceviamo quando il sacerdote ci assolve dai peccati”. Essa, prosegue Contaldo, “è il segno di come l’amore di Dio supera in ogni caso tutto il possibile male compiuto dall’uomo”. L’uomo, conclude il presidente RnS, attinge pertanto a questo “’surplus’ di misericordia divina, che ottiene non solo il perdono dei peccati ma anche la remissione delle pene temporali ad essi legate, dall’infinito tesoro spirituale della Chiesa, costituito dal sacrificio di Cristo sulla croce e dai meriti di Maria SS.ma e di tutti i santi”.