Ricerca: Mattarella, “conoscenza non ha patria, collaborazione rappresenta un segno di pace e di convivenza”

“La conoscenza non ha patria perché appartiene all’umanità, è una guida, una torcia che illumina il percorso. La collaborazione tra ricercatori rappresenta, inoltre, un segno di pace e di convivenza. Prezioso in questo periodo della vita internazionale. Impedirla, renderla difficile, sarebbe disumano”. Lo ha sottolineato questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia di celebrazione de “I Giorni della Ricerca” al Quirinale.
“Tutelare la salute delle persone, che sono portatrici di diritti prima ancora del loro status di cittadinanza”: “Credo che questo – ha osservato il capo dello Stato – conferisca una forte spinta, anche etica, ai giovani ricercatori che, dopo l’università, entrano nei laboratori e intraprendono la professione della loro vita. Un lavoro faticoso, ma entusiasmante. Si può non ottenere immediatamente un risultato concreto. Si può andare incontro a delusioni. Si può sperimentare ed essere indotti a correggere. Ma questo grande impegno fa nascere scoperte straordinarie, che vogliono dire vita”.
“Vi sono parole di Rita Levi Montalcini con le quali si esprime un elogio dell’imperfezione”, ha proseguito Mattarella: “La ricerca rifugge dalla presunzione perché si basa sui risultati e sulla tenacia, sull’umiltà della fatica per conseguirli”.

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