Rosario Livatino: targa al Tribunale di Busto Arsizio presente mons. Delpini. Don David Riboldi, “un autentico servitore di Dio e dello Stato”

(Foto FB don D. Riboldi)

Sarà l’arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, domani, martedì 29 ottobre, alle 10, a guidare il momento di preghiera nell’aula Falcone-Borsellino del Tribunale di Busto Arsizio (Varese), durante il quale benedirà l’icona del beato Rosario Livatino, che sarà esposta subito dopo in una parete dell’atrio del Tribunale. “Domani è il giorno della memoria liturgica del beato e potremo ascoltare una testimonianza di Salvatore Insenga, primo cugino di Livatino”, insegnante di Religione. L’icona del beato è dono del cappellano della Casa circondariale di Busto Arsizio, don David Riboldi (nella foto). “Realizzata dalle monache del monastero San Benedetto a Milano – spiega il sacerdote –, riprende il telo esposto ad Agrigento il giorno della beatificazione: Rosario Livatino con la toga, quindi nel pieno delle sue funzioni, la palma del martirio alle sue spalle, i diari in una mano da cui un cartiglio con la sigla S.T.D. (sub tutela Dei) e la frase ‘Quando moriremo, nessuno verrà a chiederci quanto siamo stati credenti, ma quanto siamo stati credibili’”. L’altra mano, prosegue don Riboldi, “poggia su due libri: il codice penale e il Vangelo”. “Rosario è stato un autentico servitore di Dio e dello Stato. L’icona sarà affissa nell’atrio del Tribunale: sia segno di accompagnamento dall’alto per tutti gli operatori di giustizia, che spesso si sentono soli, nel quotidiano trovarsi a contatto col male; sia invito a non fare dell’accertamento delle verità, che in quelle aule si compie, la fine di una persona (‘è finito in carcere’), ma un nuovo inizio, per il bene suo e del ‘popolo italiano’, nel cui nome si emettono le sentenze”.
Hanno confermato la presenza, tra gli altri, il presidente del Tribunale di Busto Arsizio, Miro Santangelo; il procuratore capo di Busto Arsizio, Carlo Nocerino; il prefetto di Varese, Salvatore Pasquariello; il questore di Varese, Carlo Ambrogio Enrico Mazza; il sindaco di Busto Arsizio, Emanuele Antonelli; il sindaco di Legnano, Lorenzo Radice; i rappresentanti delle forze dell’ordine del territorio; la direttrice della Casa circondariale di Busto Arsizio, Maria Pitaniello.

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