“Sono molto soddisfatto che la maggioranza dei deputati del parlamento gallese ha votato contro una mozione che incoraggia la legislazione che avrebbe autorizzato il suicidio assistito. Il sostegno dei più vulnerabili, nella nostra società, viene messo a rischio dalla nuova normativa che viene proposta”. Con queste parole l’arcivescovo cattolico di Cardiff, Mark O’Toole, ha dato il benvenuto alla decisione della “Senedd”, il parlamento gallese, di respingere una mozione che chiedeva al governo di Cardiff di esprimersi a favore della legislazione che darebbe il via libera al suicidio assistito. La nuova normativa, che comincia la seconda fase del suo iter parlamentare, la “second reading”, quando verrà discussa dal parlamento britannico, il prossimo 29 novembre, è proposta dalla parlamentare laburista Kim Leadbeater. Il provvedimento riconosce ai malati terminali adulti di Galles e Inghilterra, ancora capaci di intendere e volere, il diritto a ottenere dai medici l’aiuto necessario a morire. La sua approvazione è molto probabile. A favore si è espresso, infatti, il premier laburista Keir Starmer, che ha deciso di lasciare i propri deputati liberi di votare secondo coscienza. Anche una parte dei parlamentari conservatori sono a favore di una modifica della legge. In questo momento il Codice penale classifica il suicidio assistito tra i reati punibili con la reclusione fino a 14 anni.