Atto vandalico a Lecce: mons. Seccia (arcivescovo), “distruzione statua sant’Antonio Abate non può lasciarci indifferenti, andare alla base di una azione così vile e sconsiderata”

“Occorre andare alla base di una azione così vile e sconsiderata che, quasi sicuramente, induce a chiedersi cosa spinga l’essere umano a provare soddisfazione o piacere dal compiere simili gesti”. Lo ha dichiarato l’arcivescovo di Lecce, mons. Michele Seccia, in seguito all’atto vandalico con il quale è stata divelta e distrutta la statua di sant’Antonio Abate nel rione “Aria Sana”, alla periferia della città, unendosi alle amare riflessioni del sindaco Adriana Poli Bortone che per prima ha stigmatizzato il folle gesto.
Il presule leccese ha espresso “fiducia nelle autorità che sapranno far luce sull’accaduto e apertura al confronto per chi vorrà incontrare il parroco, il caro don Nando Capone o il vescovo stesso per dialogare e trovare delle possibili soluzioni perché fatti tali non si verifichino più”.
“La mia vicinanza e quella dell’arcivescovo Panzetta ai residenti del rione ‘Aria Sana’ per quanto accaduto – ha continuato mons. Seccia –. La distruzione di una statua, identitaria per quella porzione di popolo, non può lasciarci indifferenti ma deve indurci ad una analisi attenta, reale e vera sulle motivazioni dell’accaduto”. “Mentre manifestiamo solidarietà anche al sindaco della città e a quanti lavorano per il bene della nostra Lecce, siamo fiduciosi che le autorità competenti possano fare luce su questa pagina triste per la nostra città che resta bella, accogliente e dai grandi valori”, ha concluso l’arcivescovo.
“La festa domenicale della comunità di ‘Aria Sana’ – racconta don Nando Capone, dal 2017 parroco di San Bernardino Realino, la parrocchia in cui ricade la periferia leccese della zona di via San Cesario – ieri è stata turbata da un evento triste che ha lasciato sgomenti gli abitanti di questo rione di Lecce: l’immagine di sant’Antonio Abate che da anni custodiva un piccolo parco giochi per bambini, sito in via P. Scardino, è stata ‘ridotta in pezzi’. Azione dissacrante? Provocazione insana e balorda? Disperazione divenuta folle violenza?”. “Stabilirlo – ha concluso don Nando – spetterà agli inquirenti. La devozione di ‘Aria Sana’ e la fede della comunità di San Bernardino Realino sono già ‘riemerse’ da queste macerie e pensano a come ricostruire quell’angolo di paradiso dedicato alla mitezza e all’amore universale, rivolto anche agli animali, di sant’Antonio Abate”.

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