Violenza di genere: Bellantone (Iss), “un problema di salute pubblica globale persistente che riguarda tutte le classi sociali e le etnie”

La violenza lascia “cicatrici” sul Dna delle donne che la subiscono: capire fino a che punto queste modifiche si estendano all’interno del genoma delle vittime e quanto durano i loro effetti nel tempo potrebbe essere la chiave per mettere in atto una prevenzione “di precisione”. A questo scopo, spiega oggi l’Istituto superiore di sanità (Iss), è partita la fase multicentrica del progetto EpiWe (Epigenetics for Women), che chiede la collaborazione di tutte le donne, attraverso la semplice donazione di un campione biologico. L’iniziativa, insieme a un video realizzato per invitare le donne a partecipare, è stata presentata oggi nel corso di un convegno dal titolo “Epigenomica della violenza sulle donne, studio multicentrico”.
“La violenza contro le donne è un problema di salute pubblica globale persistente che riguarda tutte le classi sociali e le etnie con una notevole influenza negativa sulla salute delle donne – afferma Rocco Bellantone, presidente dell’Iss -. L’individuazione precoce, gli interventi adeguati e la cooperazione multidisciplinare sono fattori cruciali per contrastare la violenza di genere. La ricerca pubblica e la sanità pubblica svolgono un ruolo centrale nell’individuazione dei fattori di rischio e di protezione e nella comprensione del legame tra la violenza e gli effetti a lungo termine sulla salute delle donne. Questo lavoro transdisciplinare ha come obiettivo principale quello di proporre una serie di strategie innovative e/o d’interconnessione per garantire alla donna che ha subito violenza, un’assistenza di lungo periodo così da contrastare e limitare l’insorgenza di patologie croniche e non trasmissibili che potrebbero avere origine proprio dal trauma subito”.
“La sanità pubblica – aggiunge Bellantone – riveste un ruolo centrale nell’identificare i fattori di rischio e di protezione e nel rafforzare la ricerca. E l’Iss con le sue ricercatrici e i suoi ricercatori supporta programmi e azioni al fine di garantire a tutte le donne e a tutte le ragazze una vita senza violenza e senza le sue conseguenze sulla salute”.

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