Papa Francesco: ai penitenzieri vaticani, “perdonare tutto, non fare lo psichiatra”

“Ogni giorno la Basilica di San Pietro è visitata da più di quarantamila persone, ogni giorno”. Lo ha ricordato il Papa, ricevendo in udienza la comunità del Collegio dei Penitenzieri vaticani, ai quali ha chiesto: “Perdonare tutto, tutto, tutto. Fatelo sempre: perdonare tutto! Noi siamo per perdonare, qualcun altro sarà per litigare!”. “Per essere buoni confessori, facciamoci noi per primi penitenti in cerca di perdono”, il primo consiglio, invito all’invito all’ascolto, “per tutti, e specialmente per i giovani e per i piccoli”. “Ascoltare – ha spiegato Francesco – non è solo stare a sentire ciò che le persone dicono, ma prima di tutto accogliere le loro parole come dono di Dio per la propria conversione, docilmente, come argilla nelle mani del vasaio”. “Ascoltare, non tanto domandare”, ha proseguito: “non fare lo psichiatra, per favore: ascoltare, ascoltare sempre, con mitezza. E quando vedi che c’è un penitente che comincia ad avere un po’ di difficoltà, perché si vergogna, dire ‘ho capito’; non ho capito nulla, ma ho capito; Dio ha capito e quello è importante. Questo me lo ha insegnato un grande Cardinale penitenziere: ‘Ho capito’, il Signore ha capito. Ma per favore non fare lo psichiatra, quanto meno parli meglio è: ascolta, consola e perdona. Tu stai lì per perdonare!”. Infine, l’invito ad essere “uomini di misericordia, uomini solari, generosi, pronti a comprendere e a consolare, nelle parole e negli atteggiamenti. Il confessore ha un’unica medicina da versare sulle piaghe dei fratelli: la misericordia di Dio. Quei tre aspetti di Dio: vicinanza, misericordia e compassione. Il confessore deve essere vicino, misericordioso e compassionevole”.

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