Papa Francesco: “in questo mondo liquido l’essere umano rischia di smarrire il senso di se stesso”

“In società di consumatori seriali che vivono alla giornata e dominati dai ritmi e dai rumori della tecnologia, senza molta pazienza per i processi che l’interiorità richiede”, è necessario “parlare nuovamente del cuore; mirare lì dove ogni persona, di ogni categoria e condizione, fa la sua sintesi; lì dove le persone concrete hanno la fonte e la radice di tutte le altre loro forze, convinzioni, passioni, scelte”. E’ la proposta del Papa nella sua quarta enciclica, “Dilexit nos”, in cui Francesco denuncia che “in questo mondo liquido” l’essere umano “rischia di smarrire il centro di se stesso”. “L’uomo contemporaneo si trova spesso frastornato, diviso, quasi privo di un principio interiore che crei unità e armonia nel suo essere e nel suo agire”, l’analisi di Francesco: “modelli di comportamento purtroppo assai diffusi ne esasperano la dimensione razionale-tecnologica o, all’opposto, quella istintuale”. In una parola: “manca il cuore”, a causa di un “individualismo malsano”. “Abbiamo bisogno che tutte le azioni siano poste sotto il dominio politico del cuore, che l’aggressività e i desideri ossessivi trovino pace nel bene maggiore che il cuore offre loro e nella forza che ha contro i mali; che anche l’intelligenza e la volontà si mettano al suo servizio, sentendo e gustando le verità piuttosto che volerle dominare come fanno spesso alcune scienze; che la volontà desideri il bene maggiore che il cuore conosce, e che anche l’immaginazione e i sentimenti si lascino moderare dal battito del cuore”.

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