Argentina: allarme dei vescovi, “risoluzioni e politiche statali violano i diritti dei popoli indigeni”

La Commissione episcopale per la pastorale aborigena – che accompagna i membri dell’Equipe nazionale per la pastorale aborigena (Endepa) –, in una nota intitolata “Curare e difendere i diritti dei più vulnerabili”, firmata dal presidente, mons. Luis Scozzina, vescovo di Orán, avverte con preoccupazione “l’avanzare di risoluzioni e politiche statali che ignorano e violano i diritti dei popoli indigeni, acquisiti dagli accordi internazionali e dalla stessa Costituzione nazionale”.
La causa, secondo, la Commissione, è “la mancanza di riconoscimento delle proprietà delle comunità indigene da parte di coloro che ne usurpano i territori”, oltre alla “violenza esercitata contro le comunità e contro coloro che le accompagnano, per lo più operatori pastorali dell’Endepa”. Si legge, ancora, nella nota: “Di fronte ai molteplici abusi subiti dalle comunità, esacerbati in questi tempi in cui si acuiscono l’individualismo e lo sfruttamento eccessivo dei nostri beni naturali e culturali, e di fronte al crescente discorso stigmatizzante nei confronti dei popoli indigeni e di quelli di noi che li accompagnano nella loro lotta, ci preoccupa il fatto che i poteri politici ed economici stiano cercando ancora una volta di negare la loro preesistenza e la loro appartenenza allo Stato argentino”.
Da qui, l’appello alle autorità ad “abbandonare gli atteggiamenti di violenza e repressione nei confronti delle comunità indigene, e a coinvolgersi nel superamento positivo dei conflitti nei loro territori, in un quadro di rispetto della verità e delle norme giuridiche vigenti, includendo gli indigeni come parte essenziale della soluzione, attraverso misure non violente che favoriscano il dialogo, l’amicizia sociale e la pace”.

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