L’esperienza delle “Citykirche – chiese cittadine” in Germania è una delle vie speciali attraverso le quali le comunità parrocchiali e le chiese degli ordini religiosi che svolgono attività nel territorio, sia cattoliche che evangeliche, continuano a vivere ed essere presenti nelle comunità: questo nonostante la diminuzione dei fedeli e dei membri delle Chiese, il minor numero di sacerdoti ed addetti pastorali e la crisi generalizzata, legata anche allo scandalo degli abusi sessuali. Le “chiese cittadine” sono luoghi di pastorale e spiritualità per l’incontro con la comunità, aperte a tutti sempre, con diverse offerte, a seconda delle richieste e delle possibilità. Le chiese cittadine oggi attive in Germania sono 120, distribuite in tutto il territorio, con percentuali variabile d’origine a seconda della confessione prevalente nel territorio, cattolica o evangelica. Nascono implicitamente all’interno di una rete ecumenica molto forte e ricca di spunti di riflessione per chi, come noi in Italia, sta cominciando a porsi il problema della gestione dei luoghi di culto, della loro custodia e della loro utilizzazione anche davanti una sempre minor presenza dei fedeli alle funzioni religiose.
Sono tanti gli esempi che fanno riflettere. La chiesa cittadina di Coblenza, nella Renania – Palatinato, è inserita nel tessuto sociale della città e gode di una attiva rete ecumenica. Coblenza, che è una delle città più antiche della Germania, riconducibile la sua fondazione da parte dei Romani al 9 a.C., ha trasformato dieci anni orsono la chiesa dell’ex istituto dei gesuiti in un luogo aperto e di condivisione spirituale e sociale. La chiesa è gestita dalla teologa Christiane Schall, ufficiale pastorale qualificato, e dalla psicologa Monika Kilian, responsabile del contenuto, della progettazione del programma e dell’offerta liturgica. “Vogliamo mantenere aperto questo spazio ecclesiale, che invita le persone a stare con noi e a familiarizzare con la spiritualità cristiana”, spiega la teologa Schall. Le molteplici strutture e lo scambio con i colleghi protestanti arricchiscono e ispirano continuamente, facendo variare l’offerta a seconda delle esigenze pastorali e delle richieste della comunità, che è molto variegata, rifacendosi a tutto il tessuto umano della zona: offerta e richieste che spesso esulano completamente dall’aspetto liturgico e fideistico, spaziando in quello culturale e di ritrovo comunitario. Nella chiesa cittadina veniva officiata regolarmente l’eucaristia dalla comunità dei padri di Arnstein sino al 2023. Ora, i sacerdoti non ci son più, ma poiché la chiesa cittadina non è una chiesa parrocchiale, non ci sono servizi domenicali regolari e nessuna pastorale parrocchiale per comunioni, battesimi o cresime. Schall e Kilian coinvolgono periodicamente i sacerdoti dell’area pastorale di Coblenza, che ricade sotto la diocesi di Treviri, i quali partecipano alla pastorale delle confessioni e, insieme ad altri operatori a tempo pieno e volontari, garantiscono un’offerta di presenza affidabile. Vale lo stesso per il coinvolgimento dei pastori riformati, con la condivisione, molto spesso, delle reciproche feste. La chiesa cittadina diviene così un luogo che permette al singolo di trovarla, avvicinarla personalmente. Un segno distintivo della Citykirche è il fatto che venga percepita come un luogo ospitale. Tra le attività figurano serate di teatro e di lettura, mostre d’arte e concerti. “Alcuni eventi ci vengono trasmessi dall’ufficio culturale della città”, riferisce Kilian, e qualche anno fa qui si è svolta addirittura una serata di tango nell’ambito della “Notte delle chiese aperte” di Coblenza. “Per un evento come questo vengono qui diverse centinaia di persone”, dice felice Kilian.
L’esperienza di Coblenza è sicuramente debitrice del cammino che dal 1995 è stato intrapreso a Norimberga, nella Franconia bavarese che è un angolo a maggioranza protestante in un Land di grande tradizione cattolica. Dal 1995 la Citykirche di Santa Klara a Norimberga è diventata la prima chiesa di pastorale cittadina in Germania, e sul suo modello si sono sviluppate molte chiese cittadine tedesche e in Austria. “Team pastorali da tutta la Germania sono venuti e continuano a venire a Norimberga per esaminare il concetto e la progettazione del programma”, afferma l’ufficiale pastorale Jürgen Kaufmann. Lui desidera introdurre i suoi visitatori alla spiritualità cristiana in modo discreto ma inequivocabile, con una offerta diversificata e, soprattutto, come ama ripetere “la chiesa di Santa Klara è aperta”. Kaufmann lavora nella chiesa aperta da 16 anni ed è responsabile del contenuto, della progettazione del programma, della consulenza sul dolore e delle forme liturgiche speciali. “Soprattutto al mattino tra le otto e le undici, quando la luce splende direttamente nel coro, nella Chiesa di Klara proverete una pace che non troverete da nessun’altra parte in città”, ripete Kaufmann. La pace e la tranquillità di Santa Klara soddisfano i bisogni spirituali di un’ampia varietà di persone, che nello spazio della chiesa possono fermarsi, rimanere in silenzio, pregare o confrontarsi nelle occasioni pubbliche. L’offerta nella Chiesa di Klara è molto ampia: oltre alle preghiere di Taizé, ci sono celebrazioni spirituali con offerte culturali per le persone di diversa fede e provenienza, si fanno spettacoli di clown e concerti, letture poetiche e pièce teatrali. Si accolgono gli animali e le persone in coppia, ma ci sono anche percorsi per le persone dopo che è finita una relazione. A Santa Klara c’è attenzione per chi è in lutto e per chi vuol condividere la gioia di una festa. Kaufmann e la sua squadra pastorale, con la collaborazione continua del padre gesuita Asgar Wiedenhaus dal 2009, che è il responsabile effettivo della Citykirche, ne assicurano l’apertura dalle 8 alle 21: come quasi tutte le 120 Citykirche in Germania, Santa Klara non è una chiesa parrocchiale, ma opera con un mandato pastorale dell’arcidiocesi di Bamberga, non si svolgono né la preparazione alla Prima Comunione né le Cresime. “Siamo fondamentalmente giocatori individuali”, afferma Kaufmann che sottolinea come “Santa Klara ha il vantaggio di essere indipendente e quindi di poter essere un campo di sperimentazione”.