Migranti: Acli e Ance firmano il protocollo d’intesa “Case della testimonianza” nelle città di confine

Offrire supporto e accoglienza ai migranti in arrivo nelle zone di confine italiane, favorendo al contempo l’integrazione lavorativa e lo sviluppo economico locale. È quanto si prefigge il protocollo d’intesa firmato oggi dalle Acli (Associazione cristiana lavoratori italiani) e l’Ance (Associazione nazionale costruttori edili). Il progetto si propone di trasformare alcune strutture Acli, situate nelle città di confine italiane, in spazi di accoglienza e supporto per i migranti, creando luoghi in cui chi arriva nel nostro Paese possa trovare assistenza immediata, informazioni di base e orientamento. Una delle principali finalità del progetto è quella di facilitare l’integrazione sociale attraverso l’offerta di servizi essenziali, come il supporto nel disbrigo di pratiche amministrative, l’accesso ai servizi sociali e il sostegno nella ricerca di opportunità lavorative. “Le ‘Case della Testimonianza’ rappresentano un’iniziativa concreta per affrontare le sfide dell’immigrazione in modo inclusivo e solidale”, ha detto il presidente nazionale delle Acli, Emiliano Manfredonia: “Vogliamo dare un supporto reale ai migranti e, allo stesso tempo, favorire la crescita delle comunità locali attraverso il contributo di manodopera qualificata. Questo protocollo dimostra l’impegno delle Acli e di Ance nel sostenere l’integrazione sociale e nel promuovere un futuro di convivenza e sviluppo per il nostro Paese”. Con questa firma, Acli e Ance gettano le basi per un progetto che guarda “oltre l’emergenza dei flussi migratori, puntando a costruire percorsi di inclusione duraturi e un modello di sviluppo capace di coniugare solidarietà e crescita economica”. Grazie alla collaborazione con il sistema bilaterale Formedil, il progetto mira inoltre a favorire l’inserimento lavorativo dei migranti nel settore edile attraverso percorsi formativi specifici che permettano di acquisire competenze professionali spendibili nel mercato del lavoro italiano. “Con questo protocollo vogliamo ulteriormente rafforzare il nostro impegno per favorire l’integrazione fornendo al tempo stesso un supporto concreto all’accoglienza dei migranti. Siamo consapevoli che le nostre imprese possono fare tanto per raggiungere l’obiettivo di una vera inclusione sociale, come da sempre accade nei nostri cantieri”, ha spiegato la presidente dell’Ance, Federica Brancaccio. Inoltre, le “Case della Testimonianza” non si limiteranno a fornire un punto di orientamento, ma “diventeranno – spiega una nota – anche centri di aggregazione e sensibilizzazione sui temi dell’immigrazione, grazie a mostre, incontri interculturali e laboratori didattici che favoriranno il dialogo tra i migranti e la comunità locale”.

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