Papa Francesco: ai chirurghi, “anche quando una persona non può guarire, può sempre essere curata”

(Foto Vatican Media/SIR)

“La medicina moderna a volte tende a concentrarsi molto sulla dimensione fisica dell’uomo, piuttosto che considerarlo nella sua totalità e unicità. Così, però, il corpo diventa un nudo oggetto d’indagine scientifica e di manipolazione tecnica, a scapito del paziente, che va in secondo piano”. Lo ha denunciato il Papa, ricevendo in udienza i membri della Società italiana chirurgia, in occasione del loro congresso nazionale. “Invece la scienza è per l’uomo, non l’uomo per la scienza!”, ha esclamato Francesco: “Una scienza umana”. “Oggi, in un tempo in cui la chirurgia si avvale di molte nuove tecnologie, tra cui l’intelligenza artificiale, è bene non dimenticare mai che nulla può prescindere dalla mano del chirurgo”, il monito del Papa: “Chirurgia significa opera fatta con la mano, operazione della mano. Ed è proprio così: per curare, i chirurghi devono ferire, incidere, tagliare”. “Quando avete tra le mani il corpo dell’uomo, creato a immagine di Dio, agite come artigiani della salute, operando gli altri con la stessa cura con cui vorreste essere trattati voi”, la raccomandazione di Francesco: “Riflettete sui gesti che, da professionisti, mettete in pratica, insieme, in squadra con i vostri cooperatori, e non abbiate paura di promuovere, specialmente tra i giovani, una formazione umana, scientifica, tecnologica e psicologica: verranno da qui le migliori caratteristiche dei futuri chirurghi”. “Essere custodi della vita di chi soffre”, l’altra consegna del Papa: “Anche quando una persona non può guarire, può però sempre essere curata, perché nessuno sia mai considerato o si senta uno scarto”.

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