Immigrazione: Caritas/Migrantes, il 57% degli utenti dei centri di ascolto o servizi sono stranieri. Nel lavoro prevale la qualifica di operaio

Secondo i dati provenienti da 144 diocesi le persone che nel 2023 si sono rivolte a 744 Centri di ascolto o servizi Caritas sono state 269.689. Il 57% sono di cittadinanza straniera, un dato in continua crescita. È uno dei dati contenuti nel Rapporto Immigrazione di Caritas italiana e Fondazione Migrantes, presentato oggi a Roma. Nel 2023 le persone di origine straniera aiutate sono state 146.415, soprattutto da Marocco (17,1%), Ucraina (9,1%), Romania (7,3%), Perù (6,5%), Nigeria (6,4%). Le persone straniere senza dimora sono 24.146 (23,8% del totale degli stranieri). In ambito sanitario nel 2022, su 7.002.779 dimissioni per acuti registrate, 458.890 riguardavano cittadini non italiani (il 6,6%). Il report denuncia: “La fruibilità dei servizi e delle cure mediche non è facilmente accessibile a tutti coloro che risiedono più o meno stabilmente nel territorio nazionale” soprattutto a causa “della normativa vigente in materia, ulteriormente complicata dalle recenti modifiche introdotte all’iscrizione al Servizio sanitario nazionale per gli stranieri extracomunitari”.
In ambito lavorativo, nonostante nel 2023 ci sia stata una crescita complessiva dell’occupazione in Italia vi sono ancora differenze significative tra italiani e stranieri, disparità di genere e di nazionalità. La crescita ha riguardato prevalentemente gli occupati italiani (+2,3%), a fronte di un leggero aumento della componente non comunitaria (+0,2%) e di un lieve calo degli stranieri con cittadinanza Ue (-0,5%). I rapporti di lavoro attivati dai cittadini stranieri sono 2.518.047, di cui il 75,9% di nazionalità non-Ue (1.910.624). I datori di lavoro che, nel corso del 2023, hanno assunto almeno un lavoratore straniero sono stati 414.409 (35,1% del totale). Il 70,8% dei contratti sono stati a tempo determinato. Si tratta in maggioranza di “personale non qualificato”, soprattutto in agricoltura e manutenzione del verde (22,2% del totale), servizi di pulizia, costruzioni e professioni assimilate, spostamento e consegna merci. Continua a prevalere l’inquadramento come operaio (73,9% degli occupati) rispetto a quello come impiegato (11,1%), quadro (0,9%) o dirigente (0,2%). La quota di lavoratori stranieri sulle assunzioni totali è salita dal 13,6% del 2019 al 19,2% del 2023. I giovani migranti mostrano un tasso di occupazione superiore di quasi 10 punti percentuali rispetto ai loro pari italiani.
La partecipazione degli stranieri alle attività autonome e imprenditoriali è invece sempre dinamica. Nel 2023 le imprese individuali erano 392.489 (+2 mila unità, +0,5%). Rappresentano il 13% delle imprese. Nel 2022 sono stati però 703.569 gli infortuni sul lavoro, con un balzo del +24,6% dal 2021. Gli infortuni denunciati dai cittadini stranieri sono il 17,5% del totale.

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