Inclusione: Serafico Assisi, sabato sera una cena cucinata e servita dai ragazzi con disabilità che hanno preparato anche il pane

Foto Istituto Serafico/SIR

Una cena in cui il servizio non rappresenta solo un gesto di cortesia, ma un atto simbolico di quanto l’inclusione possa trasformare le vite. E’ quanto accaduto sabato 12 ottobre al Serafico di Assisi, struttura d’eccellenza per la cura e la riabilitazione di bambini e ragazzi con disabilità grave e gravissima, durante una cena speciale organizzata in occasione del G7 sul Inclusione e disabilità e che ha visto l’impegno dei ragazzi in cucina e nel servizio ai tavoli. È quanto si legge in un comunicato diffuso oggi. “Un compito che sembrava impensabile all’inizio e che, grazie al costante lavoro di stimolazione e supporto che gli operatori e gli educatori del Serafico fanno giorno dopo giorno – riferisce il comunicato -, ha permesso ai ragazzi di superare i propri limiti con coraggio e determinazione, dimostrando che con il giusto sostegno anche le sfide più grandi possono essere affrontate”.

Foto Istituto Serafico/SIR

Oltre a servire in tavola, allestire la sala e a occuparsi dell’accoglienza degli ospiti, i ragazzi sono stati protagonisti della preparazione del pane e dei dolci con la supervisione del maestro panificatore Andrea Pioppi. “Lavorare con loro è stata un’esperienza straordinaria – ha raccontato -; io che ho portato l’arte della panificazione in tutto il mondo, ho vissuto qui qualcosa di speciale. L’impastoterapia, il mio progetto, ha permesso ai ragazzi di aprire cuore e anima, toccando l’impasto cambiavano espressione; questo perché l’impasto è vivo e ha la capacità di emozionare, non solo per la creatività che scatena ma anche per la vita che racchiude”.
La cena, cui hanno partecipato le famiglie dei ragazzi, imprenditori del territorio e sostenitori del Serafico, è stata una chiara dimostrazione del potere dell’inclusione: “vedere i ragazzi mettere le mani in pasta, creare il pane e i dolci con cura e passione, ci ricorda quanto ogni piccola conquista possa essere una grande vittoria. I laboratori del Serafico, infatti, non rappresentano solo un’attività terapeutica, ma anche una vera e propria esperienza di vita”. Alla fine della cena, conclude il comunicato, “ciò che è rimasto impresso nei cuori degli ospiti non sono stati solo i sapori, ma anche i volti sorridenti e l’orgoglio dei ragazzi: per loro questa è stata la dimostrazione concreta che anche ciò che sembra impossibile può diventare realtà”.

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