Anoressia e bulimia: Bellantone (Iss), “necessario intervento integrato e precoce per evitare rischi cronicizzazione e morte”

“I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione sono caratterizzati da un alto tasso di cronicità, mortalità e recidiva. L’esperienza maturata dai professionisti del settore evidenzia l’importanza di un intervento integrato e precoce, per evitare che il disturbo diventi cronico con il rischio di danni permanenti che, nei casi più gravi, possono portare alla morte”. Lo ha detto questa mattina il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Rocco Bellantone, durante la presentazione della mappatura aggiornata disponibile sulla piattaformadisturbialimentari.iss.it dell’Istituto. Occasione ne è stato il convegno “La mappatura territoriale dei centri dedicati ai Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione: le associazioni e i servizi di cura” che si è tenuto oggi all’Iss, organizzato dal Centro nazionale dipendenze e doping (Cndd). “Il lavoro, coordinato dal Cndd – ha spiegato Bellantone – è stato realizzato con il supporto tecnico e finanziario del ministero della Salute-Ccm –. La possibilità di rafforzare la collaborazione tra le diverse strutture dedicate risponde a queste esigenze e offre uno strumento pratico per orientarsi sul territorio, uno strumento utile a favorire l’incontro tra la domanda dei cittadini e l’offerta territoriale”.
“Il monitoraggio capillare effettuato sui servizi sul territorio dedicati ai disturbi della nutrizione e dell’alimentazione – sottolinea Simona Pichini, direttore facente funzione del Cndd – è un servizio che ci consente di aiutare in modo concreto e di essere vicini a coloro che hanno disturbi della nutrizione e dell’alimentazione e alle loro famiglie. Il nostro obiettivo è che con l’aggiornamento della piattaforma, che è costante, i cittadini trovino risposte ai loro quesiti in momenti nei quali essere tempestivi nella presa in carico può fare realmente la differenza”. “Il censimento delle associazioni che si occupano di Dna, realizzato per la prima volta in questa mappatura – ha concluso Luisa Mastrobattista, primo ricercatore Cndd – offre ai cittadini un ulteriore tassello di conoscenza che può risultare fondamentale per una presa in carico tempestiva; l’orientamento sul territorio verso i servizi di cura pubblici e del privato accreditato delle persone affette da Dna e dei loro familiari, infatti, passa anche dalle associazioni che possono offrire un supporto prezioso”.

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