Secondo l’Università di Nottingham “I racconti di Canterbury”, dello scrittore Geoffrey Chaucer, comunicano contenuti cristiani che possono costituire un problema per gli studenti iscritti al corso “Chaucer e i suoi contemporanei”. È ormai diffusa, negli atenei britannici, l’abitudine di mettere un avvertimento sui testi che vanno letti per gli esami, nel caso vi siano scene di violenza o altro materiale non appropriato. Questa volta, però, anche “le espressioni di fede cristiana” contenute nelle opere di Chaucer e dei suoi contemporanei, William Langland, John Gower e Thomas Hoccleve, sono segnalate per i loro contenuti. La decisione dell’università ha sollevato le proteste di esperti di letteratura e charities cristiane. “Si tratta di una scelta davvero strana che dimostra ignoranza da parte dei docenti di Nottingham”, ha detto il sociologo Frank Furedi, docente all’Università del Kent. “Tutti i personaggi di Chaucer sono imbevuti di cristianesimo e ci sono, nei suoi libri, molte espressioni di fede”. “La Bibbia è essenziale per la comprensione della storia della letteratura inglese. Censurare espressioni di fede cristiana significa eliminare la nostra tradizione letteraria”, ha dichiarato Andrea Williams, direttrice della charity cristiana “Christian concern”. “Da quale momento storico censuriamo testi letterari se consideriamo che la maggior parte sono imbevuti di cristianesimo? La vera istruzione incoraggia la comprensione non la censura”.